Il segreto di Ida

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  1. Grammatica
    Aforismi

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    grammatica
    By Ida59 il 18 April 2024
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    Aforismi sulla grammatica dalle Americhe all'Europa nel 1900


    In questo mondo ctonio l’unica cosa importante è l’ortografia e la punteggiatura. Non importa quale sia la natura della calamità, l’importante è che sia scritta bene.
    (Henry Miller 1891–1980 scrittore statunitense)

    Una grammatica insufficiente è la premessa di una filosofia confusa.
    (Nicolás Gómez Dávila 1913–1994 scrittore colombiano)

    Grammatica: le parole promettono il mondo, ma danno soltanto il loro senso.
    (Franz Josef Czernin 1952 scrittore austriaco)

    Solo in grammatica si può essere più che perfetto.
    (William Safire 1929–2009 autore statunitense, scrittore di discorsi del presidente Richard Nixon)

    In politica è, a volte, come nella grammatica: un errore che commettono tutti viene finalmente riconosciuto come una regola.
    (André-Georges Malraux 1901–1976 scrittore francese)

    Leggi tutta la discussione "Aforismi e grammatica"

    Last Post by Ida59 il 18 April 2024
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  2. Laboratorio di scrittura con lettura emozionale - testi dei miei allievi
    La strega Melusina (DanielaN)

    DanielaN-StregaMelusina
    Foto di Viva la vida!!! Rosa Matilde Peppi da Pixabay


    La strega Melusina


    Povera me! Povera Melusina! Ho combinato un bel pasticcio. D’accordo, sono una strega, ma sono ancora una apprendista. Tutti continuano a dirmi di fare esercizio, ma questa volta l’ho fatta grossa.
    Questa mattina mi stavo guardando attorno nella mia bella caverna, così buia e fumosa, piena di spifferi come soffi di morte. Il disordine, però, stava diventando inaccettabile: non riuscivo a trovare nulla in quel guazzabuglio di erbe velenose e cesti di rovi. Le ragnatele erano talmente intricate che i miei poveri pipistrelli non riuscivano più a volare. Persino la mia gatta Melisandra se ne stava fuori, vicino allo stagno. Per farla breve, in un cassetto, pieno di vermi, ho trovano una bacchetta senza magia. Ho pensato a un incantesimo per farla diventare una bacchetta delle pulizie; non pretendevo di farla diventare una Forrester. Probabilmente ho esagerato con gli ingredienti e questo è il bel risultato.
    La caverna è in ordine perfetto, ma non è più una caverna: è una linda casetta, allegra e luminosa, circondata da un giardino di rose aulenti, con una siepe di gelsomino fragrante. Il mio pentolone, nero come il piombo antico, adesso è di rame lucente. Non basta: il mio putrido stagno è diventato un laghetto cristallino abitato da due cigni eleganti e quattro anatroccoli giocosi. I miei rospacci ruttanti si sono Trasformati in raganelle canterine. Non ho risparmiato nemmeno Melisandra, la mia gatta nera e tignosa, con gli occhi di brace; ora è una gattina bianca con quattro zampette nere come scarpine. Il cielo è azzurro con qualche nuvoletta soffice e bianca: cielo di maggio. Ho trasformato il mio mondo di strega, lugubre e solitario, in una bella radura soleggiata nella più intricata, buia, ventosa e spaventosa delle foreste.
    Mi sono guardata allo specchio: potrei fare invidia a Biancaneve.
    Devo rimediare: fra tre giorni ci sarà un sabba, guarda caso proprio a casa mia. Sarà l’esame per diventare strega di primo grado. Non posso certamente servire il decotto di edera velenosa e ortica piccante, accompagnata da pasticcini di sterco di lombrico africano con glassa di bava di pitone, adatte alla circostanza, in una casa come questa.
    L’unica cosa che si è salvata in questo disastro è l’amuleto che mi ha regalato la mia madrina Lilith, demone feroce e po...

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    Last Post by Ida59 il 13 April 2024
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  3. Figure retoriche
    Antifrasi

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    By Ida59 il 10 April 2024
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    FR-Antifrasi


    Antifrasi



    Il termine, dal greco antico, significa letteralmente espressione contraria.
    E' una figura retorica con la quale ironicamente si usa una parola in luogo del suo contrario.

    Ecco esempi molto comuni dato che se ne fa largo uso nella lingua parlata, s

    “Che fortuna che sono stati allungati i tempi per andare in pensione. Mi diverto un sacco a lavorare io!”

    “Mario è uno sgobbone. Perciò è il primo della classe... a uscire dall'aula.”

    E' molto utile nella narrativa giacché fondata sull’umorismo che poco si adatta alla poesia. Mai abusarne, però, come sempre.

    Leggi anche gli altri articoli sulla figure retoriche

    Last Post by Ida59 il 10 April 2024
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  4. Aula di poesia
    Approfondimenti su "Rime, strofe e componimenti"

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    poesie
    By Ida59 il 8 April 2024
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    aula_poesia

    Stanza




    È la strofa della canzone. Si compone di due parti: la fronte (che si divide in due piedi) e la sìrima o sirma (che può essere divisa in due volte).
    Fronte e sirima sono collegate da un verso, chiamato chiave.
    I versi usati sono il settenario e l’endecasillabo.


    [Fronte]


    (1° piede)

    Chiare, fresche e dolci acque,
    ove le belle membra
    pose colei che sola a me par donna;

    (2° piede)

    gentil ramo ove piacque
    (con sospir’ mi rimembra)
    a lei di fare al bel fiancho colonna;

    [ chiave]


    herba et fior’ che la gonna

    [sìrima]


    (1ª volta)

    leggiadra ricoverse
    co l’angelico seno;
    aere sacro, sereno,

    (2ª volta)

    ove Amor co’ begli occhi il cor m’aperse:
    date udienzia insieme
    a le dolenti mie parole extreme.

    (F. Petrarca, Chiare, fresche et dolci acque, vv 1-13)

    Leggi anche gli altri articoli dell'Aula di poesia

    Last Post by Ida59 il 8 April 2024
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  5. Consigli di lettura
    Saga di Shannara (Brooks) - Ciclo 5 - Il viaggio della Jerle Shannara

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    By Ida59 il 6 April 2024
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    ConsigliShannara5

    Saga di Shannara

    (5°ciclo: Il viaggio della Jerle Shannara)




    Con il 5° ciclo (composto da: La strega di Ilse, Il Labirinto e L'ultima magia) si torna alle mitiche Quattro Terre e poi si spazia oltre lo Spartiacque Azzurro verso terre sconosciute alla ricerca di un’incredibile fonte di magia. Tornano i consueti componenti, eredi delle famiglie Ohmsford e Leah, nonché degli elfici Elessendil, insieme al Druido Walker, a un esponente rappresentativo dei Nani e ai Cavalieri del Wing Hove conosciuti nel 3° ciclo. Tornano ancora la spada di Shannara, rivelatrice della verità, e quella di Leah, nonché le Pietre Magiche. Ma tutto ciò ancora non è abbastanza…
    Per ora è il mio ciclo preferito, con l’inatteso arrivo di Corsari e Navi Volanti che hanno aggiunto un ulteriore fascino avventuroso alla saga.
    Ma la forza di queto ciclo è lo scontro tra la tecnologia del Vecchio Mondo e la magia del mondo rinato dopo le Grandi Guerre, basato su un equivoco di fondo (a dire il vero è proprio un inganno architettato per la sopravvivenza, ma non vi dico di chi) incomprensibile per i personaggi ma che si svela progressivamente ai lettori che, provenendo proprio dal Vecchio Mondo, riescono a riconoscerne molti elementi e, quindi, a intuire come si concluderà la ricerca dei favolosi libri di magia che contengono in sé tutte le conoscenze precedenti.
    Tre sono gli antagonisti principali, che si susseguono nei tre libri, ma solo l’ultimo è esattamente ciò che appare. Dagli altri, attendetevi sorprese, magiche o tecnologiche che siano.
    Sono molto soddisfatta di me: questa volta sono riuscita a intuire alcuni snodi narrativi di base (solo alcune delle mille sorprese preparate da Brooks): forse la lettura di ben 14 libri della sega ha cominciato a farmi comprendere taluni comportamenti dei personaggi e dei loro talismani.
    Un rispettoso pensiero va al personaggio di Truls Rohk, il Cambiatore di forme, coraggioso protettore.

    Leggi anche gli altri consigli di lettura

    Last Post by Ida59 il 6 April 2024
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  6. Dentro l'anima (romanzo edito)
    Ancora dediche!

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    E quando pensavo di aver ormai finito... ecco invece altre due dediche.


    AliceRID Flavio



    D-Alice D-Flavio




    Leggi la discussione con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

    Last Post by Ida59 il 4 April 2024
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  7. Newsletter marzo 2024

  8. Newsletter anni precedenti

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    By Ida59 il 31 Mar. 2024
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    Qui di seguito trovate l'elenco cronologico delle Newsletter del Blog, suddiviso per anni


    2018
    2019
    2020
    2021
    2022
    2023
    2024

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  9. Figure retoriche
    Anticlimax

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    By Ida59 il 27 Mar. 2024
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    FR-Anticlimax%20trastarente

    Anticlimax
    (o Climax discendente)



    Deriva dal greco antì, contro, e klìmax, scala; cfr. il verbo clìno, piego ed è il contrario del “climax”, in discesa invece che in salita.
    L’anticlìmax, o gradazione negativa, è una figura retorica che consiste in un elenco di termini o locuzioni con un susseguirsi di intensità negativa, cioè con un ordine scalare dal termine più forte a quello più debole

    « E mi dicono, Dormi! / mi cantano, Dormi! sussurrano, / Dormi! bisbigliano, Dormi! »
    (Giovanni Pascoli, La mia sera)

    Così tra questa immensità s' annega il pensier mio e il naufragar m'è dolce in questo mare
    (G.Leopardi)

    Dunque il fatto sin ora al rischio è molto,
    più che molto al travaglio, a l'onor poco,
    nulla al disegno, ove o si fermi o volto
    sia l'impeto de l'armi in altro loco.

    (I, XXIV, 1-4) Torquato Tasso - Gerusalemme Liberata

    Già il treno rallenta, trabalza,
    sta... Mia giovinezza, t'attendo!

    (Notte d'inverno, 29-30) Giovanni Pascoli - Canti di Castelvecchio

    Nel moderno umorismo l'anticlimax è la tipologia di battuta ricavata dall'accostamento di un elemento alto, nobile e universale a uno basso, prosaico e particolare:

    « Non solo Dio non esiste, ma provate a trovare un idraulico nel fine settimana! »
    (Woody Allen)

    Leggi anche gli altri articoli sulla figure retoriche



    Edited by Ida59 - 27/3/2024, 10:20
    Last Post by Ida59 il 27 Mar. 2024
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  10. Laboratorio di scrittura con lettura emozionale - testi dei miei allievi
    181889 (di Gigi)

    Compito: una strega malvagia, nella sua caverna sulla rupe, sta creando una potente pozione in grado di far diventare invisibile chi la berrà. Descrivete la scena e gli ingredienti della pozione.

    Gigi-181889


    181889


    È il numero tatuato sull?avambraccio sinistro.
    L?hanno impresso il primo maggio del 1943, e quel giorno ho perso i miei genitori.
    Una donna vestita di grigio mi ha strappato in malo modo dalle braccia di mia madre, trascinando me e mia sorella Esther sotto un androne colmo di bambini nudi.
    Tutti i vestitini vennero accatastati all?entrata, compreso il mio caldo cappottino azzurro dal colletto giallo, come la grande stella di David cucita col filo color pavone.
    Assiepati e tremanti ci hanno rasato e inciso sulla pelle chiara questo segno blu, indelebile.
    Ma non tutti.
    Solo fratelli e sorelle o gemelli venivano marchiati; gli altri, rigati di lacrime sui visi sporchi, furono accompagnati in fila, mano nella mano, al lontano limite del campo e non li vedemmo mai più.
    Adélaïde era il nome della donna grigia che condusse i pochi rimasti in una baracca di legno vicino all?infermeria, rivestendoci con camicioni a strisce: il mio era talmente abbondante che inciampavo continuamente, e questo la fece ridere di gusto.
    A lei regalai l?ultima biglia di vetro, screziata di rosso. L?avevo in pugno da giorni.
    Fummo accolti da bambini magri stesi su pagliericci terrosi e i loro grandi occhi si sollevarono a malapena per esaminarci; poi, con gesti lenti e rassegnati, continuarono a impegnarsi in giochi fatti di nulla.
    Esther ed io trovammo posto stringendoci a vicenda; senza forze ci accarezzavamo e ci baciavamo sulla fronte, sulle guance, nelle mani.
    - Leon. Leon. Leon. ? Ripeteva lei, per non perdere quel poco di affetto rimasto.
    Di frequente un volto di cera dalla divisa nera, guidato da Adélaïde, ci ispezionava sollevando il mento con un bastone: parlottavano e a volte ne rubavano alcuni, spinti fuori da divise verdi.
    Stranamente noi due eravamo invisibili. La donna si parava davanti e indicava altri bambini.
    Esther raccoglieva piume, sassolini o fiorellini, e assieme, circospetti, li appoggiavamo sul davanzale della finestra della donna grigia: lei osservava compunta, apriva i battenti e raccoglieva i doni infilandoli in un cilindro di metallo.
    Guardando attentamente attorno, ci allungava un involto di cibo.
    Rimanemmo invisibili finché non arrivarono altri soldati dalle divise khaki e dagli occhi sgranati.
    Loro erano commossi; noi, sopravvissuti, eravamo svigoriti e vivi.

    Leggi anche gli altri racconti...

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    Last Post by Ida59 il 23 Mar. 2024
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Salvo rari casi, chi mi conosce di persona (soprattutto nell'ambiente di lavoro) non sa, e forse nemmeno immagina, chi sia la vera Ida, nè conosce i segreti, fino ad ora così gelosamente conservati, e adesso qui svelati. Mi è parso quindi il "nome" giusto per il Blog.
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