Il segreto di Ida


Dentro l'anima (romanzo pubblicato Aprile 2019)

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  1. Ida59
     
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    Presentazione del romanzo fantasy "Dentro l'anima" all'Unitre di Vigevano - 14 febbraio 2020



    3. Il livello introspettivo del romanzo disegna un protagonista di stampo tragico-romantico, un giovane uomo infelice e solo, bloccato in un immobile presente da un passato carico di colpe che gli impedisce di vivere pienamente e immaginare la possibilità di un futuro felice. È una storia di redenzione e crescita, di liberazione interiore.
    L'idea di base della storia è proprio questa: la liberazione del personaggio dal carico di colpe pregresse, da sensi di colpa e rimorsi che tutti noi possiamo avere: magari scelte sbagliate che, dopo tanti anni, ancora bloccano e ci rendono infelici.
    Infine, il perdono. Difficile concederselo, a volte. Così si ha bisogno dell'aiuto degli altri per tornare ad avere fiducia in se stessi. Per riuscire a… perdonarsi.
    Il percorso di crescita e liberazione del protagonista è sostenuto dalla grande fiducia che gli altri personaggi provano nei suoi confronti, a partire dal suo vecchio mentore fino al giovane Ravi, e dall'amore della co-protagonista che il giovane mago scopre grazie all'incantesimo dell'anima.

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    Sul tema introspettiva, Grazia legge le parole di un'altra allieva (Anna Rita Borgonovi), quindi il brano scelto da Anna Rita stessa.

    Anna Rita
    Libro scritto bene, in modo da non permettere nessuna distrazione per non perdere il filo del racconto.
    Viene presentato un mondo fantastico talmente realistico che il lettore si ritrova in quei luoghi percependo la brezza del vento, l'alternarsi del giorno e della notte, i profumi e perfino il senso di paura quando arriva il male.
    Per me è anche un libro con risvolto psicologico.
    Racconta molto bene il cammino che compie il mago per riscattarsi, dopo aver scelto di percorrere una strada di violenza e di delitti.
    Nessun personaggio della storia ha un ruolo secondario. Sono tutti importanti, specialmente la fiducia e l'amore dimostrato da Angus e Nimue che permettono al protagonista di ritrovare se stesso e la forza necessaria per lottare e sconfiggere il male.

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    La lettura scelta da AnnaRita - Capitolo 27 - Cicatrici della memoria, pag. 200/1

    Lui, invece, non aveva mai capito niente; non aveva mai posato lo sguardo sulla giovane studentessa, completamente svuotato per la perdita di Leah: non l’aveva mai notata, al punto da non riconoscerla neppure nella valle. Assurdo. La sua vita avrebbe potuto essere così diversa se... no, non aveva senso recriminare, adesso. Avrebbe dovuto pensarci prima di cedere ogni sua volontà a Septilya di Nocktany, prima di diventarne schiavo esaltato, disposto perfino a uccidere la propria famiglia.
    Volse lo sguardo all’interno del polso, dove le spine della Platonia si erano accanite con furiosa crudeltà, straziando a fondo la carne; la cicatrice che spiccava bianca sul niveo pallore era cambiata e nel profilo contorto e spezzato non si riusciva più a individuare l’orrido Serpente alato.
    Chiuse gli occhi e sospirò: il Giardino del Tempo aveva cancellato, rendendolo irriconoscibile, il Sigillo che aveva dominato la sua vita; ora toccava a lui mettere in pratica l’insegnamento del Giardino e lasciar sprofondare il passato in irraggiungibili meandri della memoria.


    Nel romanzo ricorrono diversi elementi, di stampo fantastico, ma, anche in questo caso, la metafora riguarda sempre la vita reale:
    1. Rune. Non conoscevo molto delle rune, ma ne ero affascinato. ho studiato l'argomento ed è stata una scoperta incredibile: i significati loro attribuiti erano perfetti per i personaggi e la storia; più approfondivo e più trovavo nuovi spunti. Ne Ho scelto una o più rune per ogni personaggio: Gebo, perdono e amore; Algiz, protezione e luce; Teiwaz, vittoria; Runa Bianca, del Destino.

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    Sul tema delle rune Raffi ha scelto di leggere un brano del capitolo 20 - Rune nell'onda (pag. 145)
    Continuò a camminare adagio, la camicia carezzata dalla brezza marina e i piedi che sprofondavano nella rena: era calda, formata da minuscoli sassi grigi, ed era forse il loro colore scuro a incupire il blu delle acque. Quando l’onda arrivava a lambire la singolare spiaggia, però, sul bagnasciuga la sabbia si animava e diventava una distesa d’argento, mercurio liquido che riluceva al sole danzando sinuoso tra la spuma.
    Si fermò a osservare lo spettacolo, affascinato, finché un’onda più forte delle altre arrivò ad accarezzargli delicata i piedi nudi.
    Quando il mare si ritirò, tra l’argentea sabbia una pietra bianca rotolò fino a insinuarsi tra i suoi piedi. Si chinò a raccoglierla: era un ciottolo perfettamente rotondo, le facce piatte e levigate; sulla superficie candida, che luccicava nel sole, portava incisa una runa.
    Teiwaz.
    La runa della vittoria: rappresentava la giustizia, il coraggio e il trionfo sui nemici.
    Sorrise tra sé: conosceva bene le rune, ma non ci voleva molto a capire che era la risposta alla prima domanda, circa il successo della missione da compiere. Il responso era lì, inequivocabile, parlava chiaro nel palmo della mano, in quella Teiwaz che l’onda gli aveva posto, diritta, sul suo cammino: vittoria!

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    Edited by Ida59 - 17/2/2020, 11:02
     
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