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Ida59.
Breve estratto del capitolo 20 - Rune nell'onda (pag. 145)
Continuò a camminare adagio, la camicia carezzata dalla brezza marina e i piedi che sprofondavano nella rena: era calda, formata da minuscoli sassi grigi, ed era forse il loro colore scuro a incupire il blu delle acque. Quando l’onda arrivava a lambire la singolare spiaggia, però, sul bagnasciuga la sabbia si animava e diventava una distesa d’argento, mercurio liquido che riluceva al sole danzando sinuoso tra la spuma.
Si fermò a osservare lo spettacolo, affascinato, finché un’onda più forte delle altre arrivò ad accarezzargli delicata i piedi nudi.
Quando il mare si ritirò, tra l’argentea sabbia una pietra bianca rotolò fino a insinuarsi tra i suoi piedi. Si chinò a raccoglierla: era un ciottolo perfettamente rotondo, le facce piatte e levigate; sulla superficie candida, che luccicava nel sole, portava incisa una runa.
Teiwaz.
La runa della vittoria: rappresentava la giustizia, il coraggio e il trionfo sui nemici.
Sorrise tra sé: conosceva bene le rune, ma non ci voleva molto a capire che era la risposta alla prima domanda, circa il successo della missione da compiere. Il responso era lì, inequivocabile, parlava chiaro nel palmo della mano, in quella Teiwaz che l’onda gli aveva posto, diritta, sul suo cammino: vittoria!
Foto di Carlo Omodeo Zorini (Portogallo)
Edited by Ida59 - 10/8/2020, 16:16.