Il segreto di Ida


Dentro l'anima (romanzo pubblicato Aprile 2019)

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  1. Ida59
     
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    Due brevi estratti del capitolo 27 - Cicatrici della memoria (pag 199 e 200)



    Era riuscito nell’intento: aveva i petali necessari a distruggere per sempre l’Anima Oscura e salvare Nimue. La donna che amava, finalmente ricambiato, dimentico dei vincoli del rimorso e del rimpianto che per anni avevano incatenato la sua esistenza.
    Voleva ricominciare a vivere: anche le rune lo avevano spronato e il suo corpo aveva subito obbedito, accendendosi del desiderio per Nimue. Voleva ascoltare la voce della strega chiamare
    ancora il suo nome, calda, colma di passione e di piacere.
    Il sorriso si adagiò sulle sue labbra mentre Xeymus pronunciava il nome della donna che, con la sua luce d’amore e di perdono, era riuscita a penetrare a fondo nel cuore che credeva morto e che, invece, anelava disperato al sentimento che si era sempre negato non ritenendosene più degno.
    «Nimue, amore mio...» disse in un ardente richiamo attirandola di nuovo tra le braccia e cercando ancora la sua bocca.
    La strega rispose al bacio con la stessa passione, stordita dal desio che l’aveva sommersa sbaragliando ogni trepidazione, felice come mai avrebbe immaginato di poter essere.
    Trattenersi fu arduo, per il mago: smaniava per sentire la pelle calda di Nimue sotto le dita e percorrere con labbra brucianti tutto il suo corpo, che ora si abbandonava a lui, infine senza timore. Con strenuo sforzo s’impose di fermarsi, di dominare i sensi ribelli: i cinque petali di Platonia erano troppo preziosi per rischiare di perderli.

    Platonia8bis



    Lui, invece, non aveva mai capito niente; non aveva mai posato lo sguardo sulla giovane studentessa, completamente svuotato per la perdita di Leah: non l’aveva mai notata, al punto da non riconoscerla neppure nella valle. Assurdo. La sua vita avrebbe potuto essere così diversa se... no, non aveva senso recriminare, adesso. Avrebbe dovuto pensarci prima di cedere ogni sua volontà a Septilya di Nocktany, prima di diventarne schiavo esaltato, disposto perfino a uccidere la propria famiglia.
    Volse lo sguardo all’interno del polso, dove le spine della Platonia si erano accanite con furiosa crudeltà, straziando a fondo la carne; la cicatrice che spiccava bianca sul niveo pallore era cambiata e nel profilo contorto e spezzato non si riusciva più a individuare l’orrido Serpente alato.
    Chiuse gli occhi e sospirò: il Giardino del Tempo aveva cancellato, rendendolo irriconoscibile, il Sigillo che aveva dominato la sua vita; ora toccava a lui mettere in pratica l’insegnamento del Giardino e lasciar sprofondare il passato in irraggiungibili meandri della memoria.

    Edited by Ida59 - 18/6/2020, 16:34
     
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