Il segreto di Ida


Dentro l'anima (romanzo pubblicato Aprile 2019)

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Ida59
     
    .
    Avatar

    Advanced Member
    Amministratore

    Group
    Administrator
    Posts
    3,288

    Status

    Breve estratto dal capitolo 28 - Magia d'amore (da pag. 203)



    Accadde in quell’istante, mentre Xeymus baciava con ardore la strega.
    La terra tremò e un sordo rombo di tuono li avvolse minaccioso: l’atmosfera soleggiata del meriggio si tramutò in tenebra confondendosi con le volute di denso fumo nero che scendevano rapide dalle pendici della montagna tagliata a metà.
    «L’Anima Oscura!» esclamò il mago, rizzandosi in piedi di scatto, ansimante per l’appassionato bacio, ma la bacchetta già stretta in pugno, pronto a difendere la donna che amava.
    Dal confine della valle, lungo la spaccatura della catena montuosa, il buio si era esteso allungando le dita rapaci verso di loro, nascondendo perfino il sole: si dirigeva veloce sulla strega, nel parossistico tentativo di ricongiungersi con la parte mancante, alla disperata ricerca della propria unità.
    L’aria si era fatta fosca e fredda, rischiarata solo dal candido bagliore pulsante dei petali della Platonia stretti tra le mani di Nimue. Un vortice più consistente e scuro del resto circondò turbinando la strega che gettò a Xeymus la sfera trasparente contenente i preziosi petali.
    L’oscurità la risucchiò, sommergendola come una potente onda inarrestabile e per un istante il mago non la vide più: l’Anima intendeva catturarla per averne il dominio fisico!
    Xeymus la guardò svanire nel buio, perduta alla vista ma non al cuore: ne sentiva forte il richiamo, quasi come se la strega continuasse a pronunciare il suo nome.
    Corse verso il nucleo più corposo delle tenebre che, ritraendosi con rapidità verso la montagna, gli stavano portando via la donna che amava, la bacchetta tesa in avanti con decisione, pronto a combattere fino alla morte per salvarla... o perire con lei!
    «Nimue!» urlò disperato.
    L’anima della strega gli rispose accorata, guidandolo con sicurezza verso di sé, là dove la tenebra era più intensa; il mago s’immerse con coraggio, determinato a strapparla alla malvagia Anima che voleva fagocitarla e distruggerla: lo avrebbe impedito, a costo della sua stessa vita. Aveva finalmente trovato l’amore e il perdono e non avrebbe permesso a niente e nessuno di privarlo della felicità che, ora, anche lui riteneva di meritare.
    Si trovò inglobato nella più nera oscurità, guidato solo dal contatto con l’anima di Nimue: nel buio che lo circondava, non riusciva più a distinguere neppure le proprie membra e temette che l’Anima Oscura si fosse insinuata in lui, congiungendosi alle tenebre della sua stessa anima.
    All’improvviso, la strega apparve, luminosa, bellissima ai suoi occhi che infine vedevano l’amore; e nella luce il mago vide l’ombra che cercava di avvincere Nimue e farla per sempre sua.
    In quella tenebra rivide se stesso: i giovanili errori, le scelte sbagliate e tutte le tremende colpe; vide il giovane e orgoglioso Serpente alato, da tutti umiliato e rifiutato, precipitare nell’abisso del male, la sua anima lacerarsi e il cuore diventare di ghiaccio.
    Ma il mago sapeva di essere diverso, adesso: conosceva la luce dell’amore e del perdono e l’oscurità non lo avrebbe più reso cieco, perché aveva scoperto di averla dentro, la sua luce, nel cuore e nell’anima, nella sofferenza e nel rimorso. Nell’amore per Nimue.
    La grande mano di tenebra si stava stringendo attorno alla vita della strega, voleva spezzarla a metà per strapparle l’anima, per sempre.
    Xeymus si slanciò in avanti con un ultimo strenuo sforzo, incuneandosi tra la luce emanata da Nimue e l’Ombra che cercava di annientarla: «Non le farai del male!» urlò con quanto fiato aveva in gola, ergendosi come uno scudo davanti a lei e immolandosi all’oscurità.
    «No, Xeymus, non....»
    Il mago la strinse a sé in un ultimo abbraccio disperato; convinto di morire, volle rivelarle il suo amore in modo chiaro e diretto contravvenendo le consuetudini dell’epoca: «Ti amo, Nimue. La mia vita senza di te non ha alcun senso!» esclamò levando con determinazione la bacchetta contro le tenebre che stavano per entrare in lui e prendere possesso del suo corpo. «Se non posso salvarti, condividerò la tua sorte!»

    Cupola_neraRID

     
    .
269 replies since 15/7/2018, 11:39   9025 views
  Share  
.