Cara Ida,
non ci sono parole per descrivere le forti emozioni provate durante la lettura del tuo meraviglioso romanzo dotato, con tutta sincerità, di una vera e propria anima.

Il titolo, intenso e suggestivo, enfatizza in modo profondo ed autentico l’argomento del racconto che si rivela essere tutt’altro che prevedibile.

Fin dall’inizio il lettore si ritrova sorprendentemente immerso in un mondo incantato, enigmatico e prospero di magia, una magia che spazia tra luce ed oscurità, splendore e tenebre, incantesimi e sortilegi che adombrano però una bellissima e fedele metafora dell’esistenza umana.

Il tema centrale della storia è rappresentato da un viaggio che si dirama sotto due aspetti: il primo rappresenta in senso lato il tipico viaggio avventuroso che condurrà il protagonista, giovane e brillante mago, alla scoperta di un luogo singolare; una valle sconosciuta delineata attraverso immagini e descrizioni poetiche capaci di trasportare il lettore in un’atmosfera incredibilmente realistica e, la cui essenza, trova fondamento nella filosofia. Al riguardo si potrebbe parlare di una sorta di iperuranio platonico dove ricordi e pensieri regolano il flusso della trama.

il secondo, invece, rinvia al viaggio strettamente interiore, un percorso complesso e faticoso alla “riscoperta” ed accettazione di sé.

Xeymus è un personaggio affascinante e complesso, un eroe romantico, solitario, tormentato da un passato gravoso ed opprimente che gli impedisce di vivere una vita serena e felice della quale ormai non si sente più degno. Il suo cuore e la sua anima, annullati e distrutti da tragici episodi quali l’abbandono da parte della famiglia che non accetta la sua prodigiosa natura, le scelte sbagliate e la perdita della donna amata, ritroveranno fiducia, ardore e passione grazie all’amore e al perdono di Nimue.

Amore e perdono costituiscono la forza motrice della storia senza le quali naturalmente il viaggio non potrebbe compiersi. Il sentimento profondo che la bella strega nutre nei suoi confronti, la comprensione e il perdono, aiuteranno Xeymus a liberare l’anima dal complesso trascorso, violato dalla perdizione, lacerato dal rimorso, afflitto dal dolore e dalle estenuanti colpe.

La strada verso la redenzione è articolata e necessita di un grande coraggio ed intenso sacrificio ben illustrato, simbolicamente, nel capitolo dedicato alla ricerca della Platonia repellis aculeata, un’insolita pianta leggendaria caratterizzata esteriormente da una fitta ragnatela di spine velenose e mortali che custodisce al suo interno un prezioso segreto.

L’immagine si traduce in un fiore bianco, puro e luminoso che si presta a diverse chiavi di lettura: da un lato rappresenta la tanto bramata assoluzione, […] Purezza e biancore d’innocenza […] Per colpevoli mani macchiate di sangue”; dall’altro il vero animo o meglio ancora, la vera umanità del giovane stregone […] “orgoglioso della sua segreta e intima bellezza che, protetta dalla coltre pungente solo pochi scoprono” […] “Un cuore pulsante puro e luminoso […] e contiene in sé un inestimabile potere”. Il grande e prodigioso potere che sprigiona da questo “cuore” pulsante altro non è che l’AMORE.

L’amore all’interno del romanzo è descritto con un linguaggio a dir poco sublime, ad ogni parola o espressione il cuore del lettore palpita all’unisono con quello dei personaggi tant’è che i sentimenti, le emozioni e la passione sembrano esplodere dalle pagine stesse.

Il coinvolgimento emotivo è impressionante persino quando la narrazione assume sfumature marcatamente erotiche descritte, per quanto inequivocabili, con uno stile decoroso, discreto e soprattutto elegante.

E’ bene precisare che l’amore, così come narrato, non si limita esclusivamente a quello puramente sentimentale e passionale che avvolge la coppia Xeymus-Nimue ma va oltre, infatti, accanto a quest’ultimo, troviamo ulteriori gradazioni di amore che spaziano da quello paterno di Angus e Taran, all’amore che permette di riacquistare la fiducia in sé stessi e, infine, a quello puro, innocente, sincero ed altruista incarnato nel personaggio di Ravi che, per amicizia e devozione verso la strega, per la stima mostrata nei confronti del professore, ha posto in essere un atto estremamente valoroso spogliato da qualsiasi forma di gelosia o egoismo: gioire per la loro felicità.

Che dire Ida, il tuo romanzo mi ha letteralmente affascinata, ho trascorso ore piacevoli immersa in una lettura fluente e deliziosa. Mi hai completamente trascinata in un’avventura straordinaria e, implicitamente, hai rivelato quella che per certi versi è un po' anche la tua anima come autrice e come donna.

Con la potente magia della scrittura sei riuscita a dare vita ad una storia che racchiude in sé scenari incredibili ai quali sono particolarmente legata, personaggi leggendari e altrettanto innovativi, argomenti e questioni per le quali manifesto una particolare sensibilità.

Attraverso il tuo repertorio linguistico hai trasmesso emozioni profonde, e per certi versi, un po' come avviene nella valle incantata, hai “materializzato” un ideale d’amore che da sempre ispira il mio cuore.

Ancora una volta non posso fare altro che complimentarmi e trasmetterti tutta la mia più sentita ammirazione.