Il segreto di Ida

Dentro l'anima (romanzo pubblicato Aprile 2019)

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    Presentazione del romanzo tenutasi all'hotel Rada Siri di Montepaone Lido, 17 luglio 2019.



    Mentre Francesca parlava, io ascoltavo e mi commuovevo. Sentir parlare altri, con passione e rispetto, di ciò che ho scritto con tanto amore è davvero bellissimo!

    Dalle parole di Francesca.
    CITAZIONE
    Sono Francesca Tuccio, e oggi sono qui per presentare Dentro l’anima, romanzo di Ida Daneri pubblicato recentemente dalla Leonida Edizioni, casa editrice reggina presso la quale svolgo la professione di editor, redattrice e direttrice di collana.
    Per prima cosa ci terrei a ringraziare il Dottor Manni, proprietario del Rada Siri, che con la sua disponibilità ha reso possibile questo incontro culturale nato in modo fortuito e inaspettato.
    Personalmente non bado molto alle coincidenze: nonostante il mio essere appassionata e sognatrice, credo più alla volontà e all’azione che non al caso. Ho la fede nelle idee, ma il culto della pratica ideale. Potrei definirmi una pragmatica romantica, perché comunque non c’è esercizio senza consapevolezza, né riuscita senza progetto o architettura del pensiero. Ora vi starete sicuramente chiedendo cosa c’entra con il libro questa panoramica sul mio carattere, perciò cercherò di arrivare dritta al punto, anzi: ai punti focali del mio discorso.
    Ho avuto il piacere di lavorare al testo di Ida, e da subito si è instaurato un rapporto di stima reciproca e una particolare complicità e sintonia. Abbiamo scoperto, tra mail, messaggi, note vocali e telefonate, di essere state più vicine di quanto potessimo pensare, vicinanza intensa davvero in senso fisico. Da circa dieci anni, infatti, Ida trascorre le vacanze proprio in questa struttura. Nel mio paese, a due passi dal negozio dei miei genitori ai quali anche io do una mano in estate.
    [...]
    . Fortunatamente Ida ha avuto la brillante intuizione di propormi un ulteriore dibattito approfittando della mia presenza in loco, e io ho accettato con entusiasmo e anche un pizzico di emozione. Emozione dovuta non solo a tutti i retroscena che vi ho appena raccontato, ma anche al fatto di trovarmi a fare il mio lavoro, per la prima volta, a casa mia. Situazione che mi fa sentire comoda e a mio agio ma allo stesso tempo un po’ in tensione. Perché se è vero che mi sono definita pragmatica, vi ho accostato immediatamente anche l’aggettivo romantica, quasi a non voler cogliere la dicotomia insita tra prassi e astrazione. Senza addentrarmi troppo in complessi discorsi filosofici, vorrei sottolineare come quella stessa tensione tra due poli apparentemente opposti, e che io stessa tendo a pacificare, venga interiorizzata, compresa e riproposta in un tutt’uno indivisibile già a partire dal titolo del romanzo. Il termine anima è la versione femminile di animo, la cui etimologia è riconducibile al latino animus, con il significato di “spirito”, che a sua volta corrisponde al greco anemos, che vuol dire “vento”. L’Anima, nell’accezione più generica, è quindi il principio vitale dell’uomo, di cui costituisce la parte immateriale, origine e centro del pensiero, del sentimento, della volontà, della stessa coscienza morale. Quel soffio, quell’anelito, quel respiro che, a prescindere dal rapporto instaurato con il corpo che le varie correnti di pensiero vogliono di volta in volta differente, trascende la materialità per mirare a qualcosa di più grande, alto, elevato. La preposizione dentro, però, per definizione quell’anima sembra quasi volerla riportarla a terra, in un luogo concreto, in una parte definita, visibile o perlomeno immaginabile.

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    Ancora le parole di Francesca.
    CITAZIONE
    Ammetto di non essere una grande amante dei romanzi fantasy, per una personale questione di gusto, quando leggo per piacere prediligo generi diversi, ma Dentro l’Anima, pagina dopo pagina, ha abbassato le mie barriere, le mie difese, e mi ha conquistata. Avvincente, stimolante, profondo ed emozionante, il libro di Ida racchiude una storia universale all’interno di una pittoresca cornice fantastica. Una valle incantata fa da sfondo a una narrazione in grado di parlare a tutti, raccontandosi con immediatezza empatica. Uno stile prezioso, ricco perché misurato, partorisce vicende e avvenimenti che, sotto la polvere magica di incantesimi, pozioni, rune, streghe, maghi, stregoni e apprendisti, riportano semplicemente alla vita, ai grandi conflitti esistenziali, alle paure ataviche, alle sfide quotidiane.
    All’uomo non è dato conoscere altro che il visibile, l’invisibile può solo immaginarlo, anelarci, ricercarlo. E spesso neppure il visibile può essere considerato come un dato dell’esperienza appreso e immutabile, perché l’esperienza è sempre qualcosa in fieri, in divenire. Ma la conoscenza del mondo deve partire, dovrebbe partire, dalla conoscenza di sé stessi, conoscenza che a sua volta dipende dall’accettazione, dalla tolleranza, dal perdono che decidiamo o meno di concederci.
    È un percorso fatto di coraggio, certo, desiderio viscerale, e non solo razionale, di affrancarsi dalla schiavitù e dal dominio, poteri che gli altri hanno spesso su di noi perché, in primis, siamo schiavi di noi stessi e dei nostri demoni. Una sfida difficile, ma imprescindibile se davvero si vuole esorcizzare il passato, renderlo insegnamento presente e volano per il futuro. Al di là dell’ambientazione fantasy, o forse sarebbe meglio dire dentro, c’è una storia d’amore, passionale e filiale, di coraggio, di accoglienza, di libertà, di speranza, di rinascita. Ci sono l’amicizia, il rispetto, la stima, l’abnegazione e il sacrificio, il riscatto oltre la vendetta, la serenità dopo il rimorso, la luce dentro le tenebre. Questa è la storia di Xeymus, ma è anche la nostra. E soprattutto è la storia di Ida, che ha saputo proteggere un sogno. Il suo.

    Infine è toccato a me parlare... e ho parlato, e gesticolato, e parlato, parlato...


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    Infine è arrivato il turno di Fernanda: ha letto alcuni brani di Dentro l'anima sottolinenado le spiegazioni che avevo dato al pubblico del Rada Siri, molto accogliente e rassicurante.


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    Era infine giunto il momento di mettere a nudo la propria anima.
    Gli occhi neri del mago rimasero sbarrati per un istante interminabile, senza neppure un battito di ciglia; quindi mosse la bacchetta, la punta rivolta in alto, e la fece roteare veloce nell’aria creando un vortice dal quale cominciarono a emergere immagini confuse e sfocate.
    Composero un nastro dai mille tenui colori, intervallati da chiazze scure: vorticò nello spazio formando una spirale e poi s’immerse lento nel bacile, dove il mago stava riversando tutta la sua vita, la vera essenza di sé, la sua intera anima.



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    «Una nuova vita.»
    Era stato solo un sussurro sfuggito dalle labbra della strega, ma lui lo aveva inteso, così come in quell’istante vedeva la lacrima scintillare, gonfiarsi e poi tracimare oltre le chiare ciglia tremanti, e infine rotolare lenta sulla gota, colma d’amore e di speranza.
    Una lacrima, per lui.
    In un impulso irrefrenabile, le dita del mago la raccolsero dalla sua pelle, delicate; poi rimase a fissarla, piccola perla trasparente rischiarata dalla luna sulla punta dell’indice, finché nel movimento lieve di un sospiro, di un tremito appena accennato, la goccia d’emozione vacillò e scivolò via dal polpastrello, svanendo leggera e invisibile nella notte



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    Infine, dopo tante parole, un po' di attenzione anche alla "gola": dalle mie spalle arrivava un profumino invitante e avevo la bocca secca dopo tanto parlare!


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    Edited by Ida59 - 7/8/2019, 19:22
     
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    Presentazione del romanzo tenutasi all'hotel Rada Siri di Montepaone Lido, 17 luglio 2019.



    Ecco alcuni spezzoni video della presentazione.


    Video


    L'introduzione della presentazione del romanzo ad opera di Francesca Tuccio, editor della Leonida Edizioni.



    Video


    Francesca racconta del particolare caso che ci ha portato a lavorare insieme, lei che risiede a Montepaone Lido e io che da quasi dieci anni vado in vacanza al Rada Siri, hotel che si trova a poche decine di metri dal negozio dei suoi genitori.



    Video


    Francesca parla dell'etimologia e del significato profondo del termine "anima", collgandolo al romanzo e sottolinenado come la preposizione "dentro", inserita nel titolo del romanzo, comporti il passaggio dal soprannaturale al fisico.



    Video


    Francesca racconta come, pur non amando il fantasy, il romanzo ha saputo conquistarla, pagina dopo pagina, con le vicende narrate quale metaforia della vita che emerge prepotente dalla "polvere magica".



    Video


    Francesca parla di alcune importanti tematiche del romanzo: la conoscenza e l'accettazione di se stessi, il coraggio e il desiderio di affrancarsi dalla schiavitù del passato e dai vincoli auto imposti.



    Video


    Francesca illustra altri temi del romanzo: l'amore passionale e quello filiale, l'amicizia, la stima, il rispetto e la fiducia. Introduce infine il "viaggio dell'eroe", un mago nella storia, e mi passa quindi la parola. Io sttolineo che la definizione di "fantasy" è riduttiva per il romanzo.

     
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    Presentazione del romanzo tenutasi all'hotel Rada Siri di Montepaone Lido, 17 luglio 2019.



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    Come è nata l'idea della trama di "Dentro l'anima"; personaggio di stampo tragico-romantico alla ricerca del perdono; significato liberatorio della storia d'amore del romanzo.



    Video


    La Valle Incantata, con lettura di un brano da parte di Fernanda Cotta, una cara amica da tanto tempo.
    Poichè l'audio non è perfettamente udibile, trascrivo anche il testo letto.
    Così Xeymus ora si trovava lì, sommerso da una strabiliante quantità di energia magica, in un luogo fuori dal mondo: un’ampia valle idilliaca si stendeva ai suoi piedi, come dipinta da mani sapienti su un’immensa tela. Era soleggiata e punteggiata da boschi lussureggianti; il verde
    dei prati scintillava e le estese macchie di fiori dai vividi colori tropicali erano accarezzate dal tepore di una dolce brezza. Ai lati, i margini del paesaggio si rialzavano in morbide colline ricoperte d’erica e percorse da torrenti che, in piccole, garrule cascate serpeggiavano verso tranquilli specchi d’acqua, il blu intenso che lucccicava tra i prati o le fronde scure riflettendo l’azzurro perfetto del cielo. Le colline, però, avvicinandosi al margine esterno della valle si facevano cupe e confinavano in modo brusco e confuso con scoscese pareti montuose, le cui nere guglie chiudevano, in un impenetrabile cerchio, quell’incredibile giardino dell’Eden.




    Video


    Ambientazione: Irlanda rurale del 1870 con relativo mondo magico e differenze cola magia potente della Valle incantata. Storia d'amore, comprensione, accettazione e perdono



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    Spiegazione dell'incanto della "cupola di nebbia magica" e successiva lettura del brano.
    «Tutelam nebulae evoco!» esclamò, le mani ancora doloranti ma strette con forza intorno alla bacchetta in quell’incanto perso nelle pieghe del tempo.
    La puntò sull’acqua e poi la sollevò verso l’alto in un ampio gesto rotatorio, intorno a loro solo il cerchio di fiamme dei bracieri cui Ravi aveva dato fuoco con gli steli di bardana.
    Una scia di nebbia sorse fumosa dal bacile: la guidò deciso con la bacchetta, la spinse in alto, la allargò con sicurezza trasformandola in un impenetrabile mantello protettivo che li celava all’Anima Oscura garantendo loro il tempo necessario per completare il rituale.
    Fuori dalla cupola di nebbia magica il livello di luce decaddeall’improvviso, quasi la notte fosse giunta in anticipo, e uno stridio agghiacciante lacerò l’aria nella radura sacra: l’oscurità era arrivata e percepiva l’odore delle sue vittime, ma la bruma le nascondeva alla vista impedendole di raggiungerle.
    Dentro l’incantata cupola protettiva, invece, il sole ancora irraggiava la sua luce nel ripido cammino verso il crepuscolo; i candidi fiori notturni dei rampicanti sospesi sopra l’altare sacro fremevano nell’ansiosa attesa del tiepido bacio degli ultimi raggi che li avrebbe dischiusi regalando loro la breve intensità della vita notturna.
    Il grandioso incantesimo stava per cominciare.




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    Le rune, il loro significato e l'utilizzo nel romanzo: esemplificazioni.



    Video


    Accenni alla trama e agli elementi e personaggi magici dell'ambientazione fantasy del romanzo. Riferimenti al ciclo arturiano: Merlino, la Dama del Lago, l'amore e la relativa ipoteca posta sulla Valle incantata, con descrizione della magia che la permea.

     
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    Presentazione del romanzo tenutasi all'hotel Rada Siri di Montepaone Lido, 17 luglio 2019.



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    I misteri della Platonia repellis aculeata e del Giardino del Tempo.



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    La storia del personaggio di Ravi, come i beta-lettori (lettori in anteprima) gli hanno salvato la vita e la storia è migliorata grazie alla generosità assoluta dell'amore e dell'amicizia.



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    Spiegazione dell'incanto che conduce "dentro l'anima" con successiva lettura.
    Era infine giunto il momento di mettere a nudo la propria anima.
    Puntò la bacchetta al petto, sul cuore, e fece un lungo e intenso respiro; poi, quasi trascinasse un filo invisibile, portò la punta alla fronte, che percorse con lentezza da una tempia fino all’altra, per tornare infine in mezzo agli occhi, alla radice del naso, emettendo un nuovo, profondo respiro mentre fissava la notte davanti a sé. Gli occhi neri di Xeymus rimasero sbarrati per un istante interminabile, senza neppure un battito di ciglia; quindi mosse la bacchetta, la punta rivolta in alto, e la fece roteare veloce nell’aria creando un vortice dal quale cominciarono a emergere immagini
    confuse e sfocate. [...] Composero un nastro dai mille tenui colori, intervallati da chiazze scure: vorticò nello spazio formando una spirale e poi s’immerse lento nel bacile, dove Xeymus stava riversando tutta la sua vita, la vera essenza di sé, la sua intera anima.




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    Conclusione della presentazione. Cosa significa per me leggere: sognare, immedesimarmi nei personaggi ed entrare nella storia.
    Speranza che la lettura porti a divertimento e crescita personale.



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    Domande del pubblico e mia personale definizione del fantasy come una bella maschera dietro la quale si può nascondere la vita.



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    Sulla revisione del romanzo da parte di Francesca Tuccio, editor della Leonida Edizioni, e le sue minuziose e accurate correzioni, ovvero, alla folle ricerca dei sinonimi e delle parole "appropriate". Mille ringraziamenti a Francesca!

     
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    Altre dediche per i colleghi di lavoro e un'amica.




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    Andrea_foto_con_romanzoD_Manuela_RID

    Anna_notaio_con_romanzoD_Anna_notaio_RID


    Raffaela_foto_con_romanzo_RIDD_RaffaelaRID



    Edited by Ida59 - 26/8/2019, 16:42
     
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    Nuova segnalazione del romanzo con intervista: LibriNews


    Dentro l’anima: presentazione del libro e intervista a Ida Daneri
    Anteprima da "Dentro l'anima" e cinque domande all'autrice


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    Estratto dal capitolo 14 - Incantesimo dell'anima

    Forse era venuto il momento di credere in se stesso.
    La strega gli toccò una mano per attirare la sua attenzione indicando le due pietre con le rune: Gebo e Algiz.
    Con dita esitanti, il mago afferrò Algiz e la depose sul fondo del bacile che riempì con il restante infuso di artemisia e Hyssopus officinalis: nessuna certezza, ancora, esisteva per lui sulla purezza della propria anima lacerata dagli assassini di gioventù.
    Con la punta delle dita sfiorò il liquido purificante e si riflesse sulla superficie tremolante illuminata dalla luna appena sorta; quando le piccole onde concentriche si esaurirono, un volto pallido, dagli ardenti occhi neri, si ricompose e lo fissò immobile, la tensione palpabile nei lineamenti spigolosi.
    Era infine giunto il momento di mettere a nudo la propria anima.

    Puntò la bacchetta al petto, sul cuore, e fece un lungo e intenso respiro; poi, quasi trascinasse un filo invisibile, portò la punta alla fronte, che percorse con lentezza da una tempia fino all’altra, per tornare infine in mezzo agli occhi, alla radice del naso, emettendo un nuovo, profondo respiro mentre fissava la notte davanti a sé.
    Gli occhi neri di Xeymus rimasero sbarrati per un istante interminabile, senza neppure un battito di ciglia; quindi mosse la bacchetta, la punta rivolta in alto, e la fece roteare veloce nell’aria creando un vortice dal quale cominciarono a emergere immagini confuse e sfocate.
    Nimue lo fissava affascinata, gli occhi spalancati, mentre la vita del mago aleggiava leggera: un intenso riverbero iridescente colmo di speranza, illusione, emozione, sentimento, disillusione, errore, colpa, pentimento, dolore, disperazione, rimorso, rimpianto, riscatto, redenzione, solitudine, dovere e sofferenza. Un’infinita, inesorabile, implacabile sofferenza che gli aveva bruciato anima e cuore per anni. Le immagini composero un nastro dai mille tenui colori, intervallati da chiazze scure: vorticò nello spazio formando una spirale e poi s’immerse lento nel bacile, dove Xeymus stava riversando tutta la sua vita, la vera essenza di sé, la sua intera anima.

    Le immagini evanescenti scorrevano davanti agli occhi sbarrati del mago divenendo reali: riviveva e di nuovo soffriva. Le infantili speranze destinate a infrangersi sulle sue scelte; il rifiuto impaurito dei genitori, l’allontanamento della vergogna e l’emarginazione; le dolci illusioni naufragate sugli scogli aguzzi degli sbagli; le forti emozioni e i delicati sentimenti d’amore che aveva dovuto rinchiudere dentro di sé, seppellendoli nel profondo del cuore, incatenandoli sotto una spessa coltre di ghiaccio.
    Poi, solo il vortice dell’abisso infernale del Dominio che lo risucchiava, pulsando immondo all’interno del polso, e lampi di disperazione che uccidevano l’amore e il futuro.

    Xeymus gemette e il suo corpo ondeggiò: aveva gli occhi serrati stretti, l’affanno a distorcere i lineamenti dipinti di un pallore mortale.
    «Xeymus!»
    Nimue gridò spaventata; Ravi si alzò di scatto e corse a sostenerlo, le mani strette attorno alle sue spalle e il corpo minuto di ragazzo a sorreggere quello genuflesso del mago che tremava visibilmente.

    Erano gli anni del Dominio e della colpa, delle mani macchiate di sangue innocente, della depravazione e della perdita di umanità.
    Poi fu la luce azzurra di un sorriso, la comprensione e l’affidamento di un nuovo padre che esigeva il sacrificio; infine la notte dell’errore e dell’inganno, la morte a distruggere la sua realtà e dolore, dolore, straziante dolore e angoscia senza fine.

    Il mago singhiozzò senza controllo e lacrime silenziose sgorgarono dagli occhi neri schiariti dalla luna: era imprigionato nella tormentata disperazione del passato, di nuovo vera e reale. Ancora il cuore si frantumò in miliardi di frammenti taglienti, che squarciavano la sua povera anima colpevole, sommersa e affogata nel rimorso e nel rimpianto.

    Poi l’espressione del mago mutò: si fece seria e dura, segnata dal peso di un enorme travaglio che, in una sola notte, l’aveva reso uomo, completamente diverso dal ragazzo orgoglioso e ambizioso che era stato un tempo.
    Aveva perso tutto.
    Gli era rimasta solo la sua anima impaurita e tremante, a brandelli, lacerata da colpe orribili. Gli occhi neri e profondi, che si erano affacciati sull’abisso più efferato, s’illuminarono della luce del dovere, guida severa sulla lunga e faticosa via verso la liberazione, l’espiazione e la redenzione. S’inerpicò con fatica per lo scosceso e solitario sentiero del riscatto, accompagnato dalla più tormentosa sofferenza, finché il padre pretese il suo martirio di orrendo carnefice.
    Fu la notte dell’estremo sacrificio di sé: la sua anima si era ritrovata a un soffio dalla fine, e aveva invece rivisto la libertà e la salvezza, scevra da ogni residuo di Dominio; era di nuovo integra, ricucita dalla profonda pena inflitta da un rimorso implacabile, che per anni non lo aveva mai lasciato per un solo istante.

    Xeymus trasse un lungo sospiro e un lamento sfuggì dalle labbra sottili, le guance bagnate dalle lacrime piante sulla propria vita che adesso era lì, confinata nelle immagini caledeoscopiche che vorticavano nel bacile: l’essenza di se stesso e delle sue colpe, ma anche del suo coraggio e della rinascita.
    Respirò a fatica, guardando l’espressione sconvolta di Nimue, mentre Ravi con discrezione si allontanava. Infine, abbassò gli occhi sulla consistenza opalescente della propria anima e prese adagio la runa Gebo, la pietra in cui era intrappolata l’anima della strega: la sollevò davanti a sé incrociandone lo sguardo teso.

    Era il momento cruciale. Quello in cui avrebbe scoperto la verità su se stesso. E su Nimue.

    Avvicinò la pietra alla superficie del bacile, soffice nebbia dai riflessi cangianti illuminati dalla luna, e lentamente aprì la mano lasciandola scivolare, trattenendo il fiato mentre s’inabissava piano.
    Afferrò quindi con decisione le mani della strega, intrecciando le dita con le sue: anche le loro anime si sarebbero congiunte nello stesso modo? La sua anima era abbastanza pura da trarre con sé quella di Nimue, liberarla e restituirla alla strega?

    Le mani della donna tremarono e per un momento gli sembrò che cercasse di sottrarsi alla stretta: Xeymus le serrò ancor più forte mentre la perenne luna piena brillava fiera sopra di loro, nel cielo nero orfano di stelle.
    Il mago cominciò a pronunciare l’antica formula: un complesso incanto, arcani suoni che sembrarono musica sulle sue labbra, carezzati dalla voce profonda e colma d’emozione.

    Per un lungo istante non accadde nulla: i loro occhi rimasero incatenati, accogliente cielo e abisso notturno che si congiungevano e confondevano.

    Poi una grande e densa nuvola di fumo nero uscì dal bacile e li avvolse, rendendoli invisibili a Ravi che si alzò di scatto, il cuore che gli scoppiava in petto. Cercò di avvicinarsi a Nimue, ma l’involucro di nebbia nera si dimostrò barriera più solida del marmo, insuperabile senza magia: fu costretto a fermarsi, impotente, senza sapere ciò che stava avvenendo davanti ai suoi occhi spaventati e ciechi. Arretrò di qualche passo e si accoccolò nell’erba sui talloni, pronto a schizzare in piedi: non poteva far altro che continuare ad avere ostinatamente fiducia nel professore, l’unico che poteva salvare Nimue.
    Anche se era l’uomo che la strega amava.

    Quando la nube oscura li avviluppò, Xeymus sentì la strega sfuggirgli, come se una barriera potente si fosse frapposta impedendo alla sua anima di congiungersi con quella di Nimue. Strinse forte le piccole mani che cercavano di sottrarsi alla sua presa, maledicendosi per ogni scelta sbagliata, per tutte le colpe che gli avevano indelebilmente macchiato l’anima e che ora non gli permettevano di liberare quella della strega che, all’improvviso, percepiva essere limpida e pura.

    Nell’istante in cui la caligine nera emerse dal bacile, Nimue si sentì perduta. Era la stessa, orribile sensazione di cecità provata quando l’Ombra l’aveva catturata, una settimana prima. Cercò di combattere, di allontanarla con tutte le forze, di fuggire disperata mente, ma l’Ombra le strinse le mani, le serrò le dita in una ferrea morsa, dolorosa e invincibile, da cui non riuscì a liberarsi. Un’angoscia tremenda la assalì: aveva forse trascinato Xeymus alla perdizione, condannando anche lui all’orrenda prigionia dell’Ombra?
    Poi, nel buio le parve si accendessero le stelle, quelle che da settimane erano scomparse. Sbatté forte le palpebre, più volte, turbata e sorpresa.
    E infine comprese.
    Il volto di Xeymus emerse dalla caligine, diafano nella purezza del suo intenso pallore, gli occhi scintillanti come neri cristalli nel limpido riflesso lunare. Erano sue le mani che la trattenevano, era la volontà del mago che diradava l’ombra, era la sua anima pura che la cercava per liberarla.

    Nimue sorrise, felice e sicura, e si affidò al suo salvatore, all’uomo che amava da sempre. Sorrise e gli permise di entrare in sé, di congiungersi con la propria anima che lo attendeva trepidante e piena d’amore.


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    Come è nata l’idea di questo libro?

    L’idea è nata nel 2014 sull’onda di una personale esperienza di “colpa” e dal conseguente desiderio di riscatto e liberazione. All’interno di un’ambientazione prettamente fantasy, che ben si presta alla metafora della vita reale, tra lampi di incantesimi, ombre minacciose e pietre che imprigionano l’anima, si sviluppa la crescita personale del mago protagonista della storia. Sullo sfondo fantasy dello scontro feroce tra luce e oscurità per la sopravvivenza della valle incantata, il giovane intraprende un difficile percorso: tramite la progressiva accettazione di sé e l’appoggio di un amore generoso, ottiene l’agognato perdono e la conseguente affrancazione dai vincoli del passato che gli impedivano di vedere il futuro.

    Quanto è stato difficile portarlo a termine?

    Avendo famiglia (marito e figlia), lavorando a tempo pieno come libera professionista (sono dottore commercialista) e facendo la pendolare su Milano, il tempo è molto risicato: ho dovuto rubarne briciole per quasi 4 anni, scrivendo la sera, nei giorni di festa e persino su treno e metropolitana; dall’inizio del 2014, ho terminato il romanzo nel 2017. Per scrivere con il dovuto approfondimento ho fatto parecchie ricerche: sulle rune e le loro predizioni, assegnando poi una o più rune ai vari personaggi; sulle erbe e le loro proprietà, anche magiche; sugli incantesimi, le loro formule ed effetti scenografici. Nel 2017 ho partecipato ad alcuni concorsi letterari: il romanzo si è piazzato più volte sul podio e lì è cominciata la mia fantastica avventura.

    Quali sono i tuoi autori di riferimento?

    Ho sempre amato il fantasy e i film “La storia infinita” (1984) e “Labyrinth” (1986) mi hanno letteralmente stregato. Proprio in quegli anni, però, mi sono laureata, ho cominciato a svolgere un lavoro impegnativo, mi sono sposata e poi ho avuto una figlia. Tutti questi impegni reali, in certi momenti molto gravosi, hanno “assopito” la mia passione per il fantasy, che si è risvegliata all’improvviso solo quindici anni dopo, nel 2002, con la lettura della saga di Harry Potter. J.K. Rowling mi ha di nuovo regalato la capacità di sognare il mio mondo fantastico, nonché di risolvere un personale senso di colpa, come sopra indicato. Da allora ho cominciato a scrivere e non ho più smesso: all’inizio tante fanfiction della saga di Harry Potter, spesso lunghe come un vero e proprio romanzo, poi racconti originali fino ad approdare a “Dentro l’anima”. Più libera dagli impegni famigliari, ho finalmente avuto il tempo di coltivare la passione per il fantasy (e in parte anche la fantascienza) ripartendo dai classici: Tolkien, Brooks, Martin…

    Dove vivi e dove hai vissuto in passato?

    Sono nata e vivo a Vigevano (PV), ma a partire dal 1985 ho sempre lavorato a Milano, dove sono associata in un grande studio e svolgo la professione di Dottore Commercialista.

    Dal punto di vista letterario quali sono i tuoi progetti per il futuro?

    Altro che un’idea nel cassetto! Ho scatoloni pieni di idee per trame da scrivere: mi ci vorranno almeno tre vite per farlo! Sto scrivendo una storia molto complessa, ideata nel lontano 2011: ho programmato nei dettagli tutta la struttura della storia, divisa in tre parti, e ho concluso la fase di approfondimento e ricerca che è stata lunga e molto faticosa. Ho scritto i primi 24 capitoli, ma sono appena entrata nel vivo della storia che sarà sicuramente più corposa di “Dentro l’anima”. Intanto, giusto per complicarmi un po’ la vita, ho in corso una raccolta di racconti, per ora sono sette, sui vampiri. La mia visione di questi esseri ha una sfumatura molto tardo-romantica, quindi attendetevi vampiri molto tormentati. Nel 2018 ho aperto un blog “Il segreto di Ida” (https://ida.blogfree.net/) dove ho raccolto le mie fan fiction (oltre 200), i miei racconti e le poesie. Nel blog ci sono anche i miei “appunti” di scrittura creativa, figure retoriche, grammatica, aforismi letterari, consigli di lettura e altro.



    Il romanzo può essere acquistato direttamente presso la Leonida Edizioni e sui seguenti siti:

    Dentro l'anima su Mondadori Store

    Dentro l’anima su Feltrinelli

    Dentro l'anima su IBS

    Dentro l'anima su Libreria universitaria

    Dentro l'anima su Unilibro.it

    Dentro l'anima su ePrice.it


    Si può acquistare anche su Amazon!



    Edited by Ida59 - 16/1/2020, 10:10
     
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    Una bella streghetta ha imparato a volare leggendo "Dentro l'anima".

    Sara_Instagram

    Sara Holmes, Instagram



    *QUALE POTERE MAGICO VORRESTE POSSEDERE?🧙🏽‍♀️🧞‍♀️ Crescendo si perde la gioia della #magia. Del sovrannaturale. Del credere nell’impossibile.
    Ma ora, dopo tanto tempo, sono tornata a sentirmi un po’ magica anche io grazie al libro di @ida_059 “Dentro l’anima”. Immersa in una valle incantata, accompagnata da potenti stregoni e forze oscure, ho conosciuto la potenza dell’Amore. La magia più potente di tutte. Per sempre imbattibile.
    Dentro l’Anima é un #romanzo imperdibile per tutti gli amanti del genere #fantasy.
    Libro disponibile sul sito della Mondadori. ♥️ 📚

    Edited by Ida59 - 26/8/2019, 20:22
     
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    Ancora qualche foto col romanzo e alcune dediche.


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    Edited by Ida59 - 26/8/2019, 15:22
     
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    Nuova recensione del blog letterario Toglietemi tutto ma non i miei libri.
    Grazie mille, Eleonora!

    Toglietemi_tutto_ma_non_i_miei_libriRID




    L'Oscurità è arrivata all'improvviso e ha invaso la valle.
    Solo un'anima pura e luminosa può combatterla.
    Riuscirà il nostro Xeymus a perdonarsi per ciò che ha fatto e ad andare avanti, così da compiere il suo destino e riportare la pace?

    "Solo un mago molto potente poteva arrivare fin qui" rispose con soave voce musicale. "Uno stregone dall'anima pura."
    Il sopracciglio di Xeymus si alzò ancora di più: "La mia anima sarebbe pura?" chiese, un amaro scetticismo nella voce profonda.
    La donna sorrise ancora: "Se non lo fosse, la magia non vi avrebbe permesso di arrivare fin qui, quindi..."


    Xeymus è un personaggio complesso, è stato abbandonato dalla sua famiglia per via dei suoi poteri magici.
    Ha un passato difficile e oscuro, caratterizzato da periodi di solitudine e oblio.
    Lui è tormentato dai demoni del suo passato, da ricordi vivi e indelebili che si agitano nella sua mente.
    Fortunatamente, lungo il suo cammino, Xeymus incontrerà persone speciali che lo sosteranno e lo affiancheranno in battaglia.
    Parlo di Ravi, un giovane senza poteri magici e Nimue, una misteriosa maga.
    Insieme i tre affronteranno viaggi ultraterreni contro il tempo, scaveranno nel loro io più profondo, decifreranno rune antiche e misteriose, si ritroveranno invischiati in una lotta tra luce e oscurità.
    "Dentro l'anima" è un libro per chi ama viaggiare con la fantasia, è un'esplorazione introspettiva alla ricerca del proprio io nascosto.
    È un intricato viaggio alla ricerca di perdono, certezze e amore.
    Una lettura davvero intensa, densa di avventure incredibili, quanto surreali e magiche.
    Questo non è il solito fantasy frivolo (non che abbia niente in contrario, sono belli anche quelli, io adoro il fantasy in ogni sua sfumatura), questo libro tratta temi attuali e intricati, quali il perdonarsi, il sentirsi degni ed apprezzati, l'andare avanti e trovare la pace, cosa che mi ha positivamente sorpresa.
    I personaggi sono davvero tosti, riflessivi e introspettivi al punto giusto, mi è piaciuto molto il sotto-tema del ciclo arturiano con la "presenza" di Merlino e lo spirito della "vecchia" Nimue, adoro tantissimo le leggende su Merlino.
    Ogni personaggio è poi speciale a modo suo, Xeymus è un'anima tormentata, in cerca di pace, è forte, ma allo stesso tempo ha bisogno di qualcuno al suo fianco, qui arriva Nimue, che ... beh, niente spoiler!

    "Quale donna sarebbe stata in grado di accettare davvero il suo passato e le sue orribili azioni? No, lui non era l'eroe di guerra, facile da amare e da salvare per mano di improvvisate infermiere in cerca di cuori infranti, non era il cavaliere dalla lucente armatura del quale la bella principessa si sarebbe innamorata senza pensiero alcuno. No, lui era il tenebroso cavaliere nero, rimasto troppo a lungo nell'oscurità perché la luce potesse di nuovo illuminarlo. E alle donne, checché ne dicessero, l'oscurità faceva solo paura.
    E poi, lui, era ancora capace di amare?"


    Poi c'è Ravi, il buon amico, l'aiutante fedele, il ragazzo gentile sempre disposto a tutto, che mette i bisogni altrui davanti ai propri.
    Devo ammettere che in certi punti mi sono un po' persa tra Oscurità, Anima Oscura, Giardino del Tempo, Merlino e Rune, ma è stata un'avventura che intraprenderei volentieri di nuovo, perché mi ha fatto davvero riflettere sui temi che affliggevano Xeymus.
    Quindi, che aspettate? Immergetevi anche voi in questo utopistico viaggio spirituale.

    Edited by Ida59 - 5/1/2020, 22:32
     
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    Recensione su Amazon a cura di Toglietemi tutto ma non i miei libri


    "Dentro l'anima" è un libro per chi ama viaggiare con la fantasia, è un'esplorazione introspettiva alla ricerca del proprio io nascosto.
    È un intricato viaggio alla ricerca di perdono, certezze e amore.
    Una lettura davvero intensa, densa di avventure incredibili, quanto surreali e magiche.
    Questo non è il solito fantasy frivolo (non che abbia niente in contrario, sono belli anche quelli, io adoro il fantasy in ogni sua sfumatura), questo libro tratta temi attuali e intricati, quali il perdonarsi, il sentirsi degni ed apprezzati, l'andare avanti e trovare la pace, cosa che mi ha positivamente sorpresa.
    I personaggi sono davvero tosti, riflessivi e introspettivi al punto giusto, mi è piaciuto molto il sotto-tema del ciclo arturiano con la "presenza" di Merlino e lo spirito della "vecchia" Nimue, adoro tantissimo le leggende su Merlino.


    Edited by Ida59 - 19/1/2022, 11:56
     
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    Un fantasy diverso dal solito, introspettivo e spirituale al punto giusto senza essere troppo pesante, avventuroso, denso di fatti; demoni del passato, tormenti, perdono, amicizia, amore.
    Mi è piaciuto tantissimo il fatto che ci fosse anche la "presenza" di Merlino e Nimue, adoro il ciclo delle leggende arturiane ( e merliniane).
    Che altro dire? Fa riflettere, tratta molti temi, senza però dimenticare il lato fantasy, con incantesimi, rune antiche, l'oscurità, la luce e viaggi spirituali.
    Chissà se ci sarà un seguito...


    Edited by Ida59 - 19/1/2022, 11:56
     
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    Edited by Ida59 - 10/10/2019, 21:03
     
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    Edited by Ida59 - 12/10/2019, 16:37
     
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    Recensione del blog letterario Leggere è viaggiare
    Grazie mille, Ines!



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    Ida Daneri è nata e vive a Vigevano, scrive racconti e romanzi con ambientazione fantasy dove l'avventura si fonde col romanticismo. La scrittura è scorrevole e curata, e sembra di entrare nella storia, di essere tu uno dei protagonisti del libro.
    Dentro l'anima e un percorso di crescita di Xeymus, ma non solo di lui, la descrizione del personaggio mi ha ricordato molto Piton di Harry Potter, ma in fondo chi non vorrebbe un amore come quello che poteva donare Piton? Tutti i personaggi, faranno una crescita, una ricerca della luce, la luce che Xeymus, crede di non avere per il suo passato, ma il dolore, il perdono e la generosità, di un amico possono dare la possibilità di credere che anche chi ha sbagliato e lo ha compreso può esserci l'amore, quello sempre cercato ma che si pensa di non meritare.
    Xeymus vive in Irlanda nel 1867 ed è un mago, un potente mago che ha tatuato sul polso un serpente alato e combatte una guerra durissima per non fare trionfare l'ombra sulla luce. La battaglia tra il bene e il male non ha mai fine e Xeymus non può riposare e in un luogo magico farà conoscenza con Nimue e la magia di Merlino, Interessanti, le descrizioni dei druidi e della dama del lago e poi Ravi, lo adoro il piccolo e generoso indiano. Non essendo una grande lettrice di fantasy e per giunta romantici e non perché non leggo libri su l'Amore, devo dire che mi è piaciuto, c'è una cosa che mi ha lasciata perplessa, ma che vorrei approfondire con la scrittrice.

    Edited by Ida59 - 9/1/2020, 17:00
     
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