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Cinzia cavazza.
Ghiaccio bollente
Era seduta al tavolo del bar, e come al solito beveva un cappuccino.
Era uno spettacolo guardarla; non faceva niente per attirare l'attenzione, però non potevi non ammirarla: bionda, esile, gambe tornite, un completo acqua marina non aderente ma che metteva in risalto le forme lasciando intravedere un corpo armonioso.
E le mani? Parlavano: affusolate, in perfetto ordine, le muoveva con delicatezza come ali nell'aria.
Ero affascinato, ma mai uno sguardo si era posato su di me; il suo comportamento diceva: state lontani! L'avevo soprannominata "ghiaccio bollente".
Volevo vedere da vicino i suoi occhi, e allora presi coraggio e mi avvicinai.
- Buongiorno. - dissi un po' imbarazzato.
Sollevò lo sguardo, aveva stupendi occhi verdi che ti trafiggevano. Non parlò. Il suo silenzio era eloquente: cercai nella mente qualcosa da dire, ma, niente, vuoto!
Mi guardava interrogativa, come dire: che vuoi?
- Volevo solo augurale buona giornata. Mi sembrava carino, la vedo tutti i giorni...
Fece un cenno col capo: per ghiaccio bollente era già tanto!
Me ne andai, salutandola ancora.
Aprii la porta a vetri e la vidi nello specchio del bar che mi guardava: un mezzo sorriso increspava la bella bocca.
Sorrisi anche io e pensai: domani andrà meglio.
La giornata era iniziata bene.
Foto di Myriam Zilles da Pixabay
by Cinzia Cavazza
Edited by Ida59 - 13/4/2020, 17:42Attached Image.