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Titolo: Regina della notte
Autore/data: Ida59 – 11 novembre 2019
Tipologia: racconto
Rating: Per tutti
Genere: fantasy (vampiri)
Avvertimenti: nessuno
Riassunto: L’orgoglio del possesso che si tramuta in potere
Parole-battute: 445 – 2645
Questa storia è di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.
Premi e riconoscimenti - AntologieRegina della notte
Era il freddo inverno del mio sedicesimo compleanno.
Era l'ingresso in società, padrona di me stessa e del futuro. Ero bella e altera nell'incedere, come si conviene alla primogenita della nobile e antica casata dei Bianchi di Castelbianco di Firenze.
Ed ero innamorata, perdutamente innamorata; ma non del mio promesso sposo, il bel Gualtiero dai luminosi occhi di giada, giovane cavaliere scalpitante di recarsi alla guerra.
No, era Lui.
Il Grande Maestro era il mio idolo, il mio amore, ciò che con tutte le forze bramavo.
Il Capostipite e il suo marchio di sangue.
Il segno del suo bruciante possesso nella mia carne.
Gualtiero non tornò mai dalla battaglia ed io rimasi vedova ancora prima di cingere il capo con il velo di nozze.
Ma sorridevo, felice nel buio della notte che illuminava i miei sogni.
Fu il regalo per il mio diciottesimo compleanno, da parte di mio padre, ignaro di tutto. O forse no. In fondo, è un Bianchi di Castelbianco.
Mia madre sorrideva, orgogliosa genitrice e impeccabile madrina dello sfarzoso ricevimento.
Il Capostipite attirava su di sé ogni luce per trasformarla nell’oscurità che sempre lo attorniava: il volto pallido, incorniciato dai riccioli corvini, riluceva come neve immacolata sull'elegante veste nera di broccato e sul mantello di tenebra che lo avvolgeva.
Il suo sorriso mi affascinava, la bocca esangue adagiata nei lineamenti cerei, vagamente deformati dalle ombre che lo pervadevano; gli occhi neri mi ammaliavano, attraendomi nel rogo infuocato della sua anima corrotta.
- Così, Lucrezia…
Il mio nome sibilò nel buio sulle sue labbra sottili, promessa di futuro sospirato, mentre i denti bianchi e appuntiti scintillavano:
- … vuoi congiungerti a me?
C’era qualcosa di lascivo nelle sue parole, che mi fece rabbrividire.
- Vuoi che il mio fuoco ti penetri e ti possieda?
Sì, sì, sì.
Non riuscivo a parlare, ma quella era la mia risposta, quello il mio solo volere.
- Vuoi essere mia, per l'eternità?
Nessuno, mai, aveva ricevuto quell’onore.
Nessuno era stato trasformato dal Capostipite la prima volta, alla prima congiunzione, al primo morso, al primo sensuale sorso.
Ero stata disposta a tutto per averlo, per condividere il suo potere e la sua oscura immortalità.
Anche a donargli il mio corpo, il mio sangue e la mia vita, quando l’avesse chiesta.
E Lui quella notte prese tutto, il mio corpo e la mia anima, la mia gioventù e il mio futuro.
E mi diede ciò che più bramavo.
Ora il suo bruciante possesso è sul mio collo.
Il suo fuoco mi divora e non desidero altro che penetri ancora in me, come nella prima, indimenticabile notte in cui sono infine rinata.
Io, Lucrezia Bianchi di Castelbianco, Regina della notte.
Edited by Ida59 - 2/4/2022, 14:51. -
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Nuova antologia per un mio racconto: "Regina della notte" è stata pubblicato su "Mondi Magici" Ed. Rudis.
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Anche in questo caso si tratta della trasformazione in originale di una vecchia fanfiction della saga di Harry Potter, scritta nel 2011 con la coppia Bellatrix/Voldemort che mi ha sempre ispirato fulminanti storielle "lussuriose".
La trasposizione in originale non ha modificato la struttura del racconto: Voldemort era già un perfetto "principe delle tenebre", così è bastato tacere della mancanza del naso.
Per Bellatrix, invece, anche lei assolutamnente perfetta come sensuale vampira, mi sono dilettata a cercare un nuovo nome, giocando sui contrasti: così la bella mora è diventata Lucrezia Bianchi di Castelbianco, padrona della notte insieme al suo oscuro e voluttuoso consorte. Per il resto. è un gioco sottile ed educato di doppi sensi tra sangue e sesso..