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Come è nata Cornice rossa - Parte 1 di 3
La storia di Cornice rossa è lunga e molto travagliata.
Si tratta del mio primo vero approccio alle storie originali e staccarmi dalle fanfiction è stato molto difficile perché i due mondi sono profondamente differenti e le sole cose che li uniscono, in effetti, sono la scrittura e la fantasia.
Il nucleo dell’idea è nato nel lontano agosto 2011, durante le vacanze, grazie anche agli spunti forniti da mio marito e mia figlia, che ho elaborato e sviluppato nei mesi successivi.
Dopo aver valutato la validità dell’idea per un romanzo, ho dovuto risolvere alcuni problemi di trama, snodi difficili da affrontare, delicate questioni morali comprese, in quanto inesorabilmente legate alla trama (sì, mi piace complicarmi la vita).
Stabilita in modo compiuto la trama, verso la fine del 2011 ho cominciato ad approfondire vari argomenti, facendo ricerche in molti campi, completamente slegati tra loro, che mi servivano per la struttura della storia, i vari avvenimenti e i personaggi.
Ho studiato l’architettura delle costruzioni da difesa e nobiliari dall’anno mille ai giorni nostri; abbigliamento, accessori e pettinature nelle varie epoche storiche; storia, geografia, clima, flora e fauna della Scozia, scoprendo ogni recondito segreto anche su clan, tartan, kilt e il modo di indossarlo; la storia dell’arte e la tecnica pittorica degli ultimi settecento anni, comprese le metodologie per datare i dipinti e verificarne l’autenticità. Ho approfondito gli argomenti più disparati: dai vari aspetti dell’alchimia agli erbari medioevali; dalla cultura celtica al romanticismo letterario, musicale e pittorico; l’aspetto dei giardini dal medioevo all’ottocento, con un pizzico di arte culinaria.
Ho poi condotto una lunghissima ricerca sui nomi dei personaggi principali, inventandone anche qualcuno. Trovare i nome dei personaggi mi piace moltissimo. Ci perdo un sacco di tempo e spesso assegno loro una grande importanza, che poi nemmeno so se il lettore ravvisa. Ma per me la scelta di quei nomi è davvero importante.
Quando medito su una nuova idea, la mia mente diventa un vulcano in perenne eruzione e ogni cosa che mi accade intorno, che vedo, sento o leggo può far scattare nuove idee che si collegano e integrano quella iniziale. È davvero incredibile, quando hai un’idea in testa, vedere come una moltitudine di altre idee nascono e si combinano in modo che sembra perfetto, come se fossero nata apposta per quello scopo. Per non parlare, poi, delle combinazioni incredibili, quando approfondendo un argomento ne trovi un altro collaterale, perfetto per sviluppare il primo, che poi sfocia in un altro, in una sequenza circolare sublime che va a ricollegarsi al primo elemento, esaltandolo. All’inizio pensavo fosse solo una mia fortuna sfacciata, poi ho ricordato il concetto di serendipità (la fortuna di fare felici scoperte per puro caso e, anche, il trovare una cosa non cercata e imprevista mentre se ne stava cercando un'altra). È strano, è incredibile, ma è proprio quello che mi è capitato sviluppando l’idea di Cornice rossa: elementi di cui avevo solo una vaga conoscenza mi balzavano improvvisamente agli occhi, amalgamandosi a perfezione con tutto il resto che già avevo ammonticchiato nella mente, andando a comporre un complesso puzzle di cui, una volta composta la fabula cronologica, dovevo solo creare un intreccio affascinante e intrigante.
Avevo un sacco di lavoro da fare e materiale da raccogliere e archiviare in modo organico.
[Continua...]
Edited by Ida59 - 16/12/2020, 12:39. -
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Come è nata Cornice rossa - Parte 2 di 3
I primissimi brani, sparsi un po’ qui e là nella trama, li ho scritti a febbraio/marzo 2012, sull’onda irrefrenabile del processo creativo: qualche scena importante della storia, troppo vivida nella mia mente per non schizzare fuori e fissarsi indelebile sulla pagina. L’inizio vero e proprio della scrittura risale ad aprile 2012 con i primi tre capitoli della seconda parte (sì, in questo caso è necessario iniziare a scrivere dalla seconda parte: quando leggerete capirete il perché). Stavo davvero divertendomi in questa mia prima avventura di scrittura originale, quando, dopo neppure un mese, ho subito una brusca interruzione per gravi vicissitudini che hanno colpito, quasi in sequenza, la salute di tre miei famigliari. Dopo sei mesi, a ottobre 2012, ho ripreso a scrivere ma mi sono resa conto di aver un assoluto bisogno di visualizzare alla perfezione il luogo in cui si svolgeva la vicenda principale: un castello dalla complicata architettura e dal misterioso contenuto.
Così mi sono messa a disegnare la piantina del castello, con tutte le sue stanze, corridoi e passaggi segreti, i vari piani, le terrazze e le balconate, i tetti con le loro torri e torrette; senza dimenticare i vari tipi di giardini interni ed esterni. Settimane trascorse in disegni tecnici (e io sono negata per qualsiasi tipo di disegno!), tra carta millimetrata, righello e compasso, la matita da appuntire bene in continuazione. Un lungo lavoro rigoroso, che si è poi materializzato due anni dopo, alla fine del 2014, in questa splendida immagine, opera della sapiente mano di un’amica (grazie, Ele, è stato uno stupendo regalo di compleanno!)
Dalla fine del 2012 la mia vita è stata invasa e quasi sommersa da molte altre cose e tanti problemi, grossi e piccoli: dal lavoro agli hobby (che non sempre sono rose e fiori!), dalle amicizie (rose a volte con spine affilate…) alla salute di mia madre.
Un periodo complesso e vorticoso, nel bene e nel male, e la mia scrittura è tornata ai tranquilli (si fa per dire) lidi delle fanfiction per tutto il 2013 e 2014, periodo durante il quale ho scritto davvero tanto e a ritmi molto serrati. Poi sono arrivate le brutte vicissitudini del 2015 e dei primi mesi del 2016 che mi hanno tolto serenità e ho scritto pochissimo fino all’estate 2016 quando, però, abbandonata “Cornice rossa” e dopo essermi cimentata con tre racconti originali, mi sono dedicata completamente a “Dentro l’anima” fino al settembre 2017.
[Continua...]
Edited by Ida59 - 6/12/2018, 12:25. -
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Come è nata Cornice rossa - Parte 3 di 3
A febbraio 2018, dopo un’interruzione durata oltre cinque anni, ho ripreso in mano la storia e mi sono ritrovata davanti a un vero disastro!
Ero tranquilla, certa di aver lasciato appunti chiari e che rileggendoli tutto sarebbe subito tornato chiaro in mente. Invece, c’era solo una grande quantità di appunti, note, commenti e indicazioni varie del tutto slegati tra loro. Rientrare nell’atmosfera della storia è stato lungo e difficile. Ho dovuto rileggere ogni singola parola scritta cercando di comporre in un ordine logico gli elementi che poco per volta ritrovavo, ricreando così l’atmosfera della storia.
Forte di tutto ciò che avevo imparato negli ultimi anni in tema di scrittura creativa, mi sono messa a programmare in modo minuzioso la trama della storia, scrivendo in modo sintetico la trama e ritraendone poi la sinossi; ho scritto la logline della storia e ho individuato la premessa e la poetica di riferimento.
Quindi ho impostato la fabula punto per punto, individuandone ben 95. Dovrò poi scomporre/distribuire questi punti in una o più scene e dovrò sovvertire l’ordine cronologico della fabula per creare un intreccio intrigante che affascini il lettore e tenga desta la sua attenzione. Su questa parte ho idee abbastanza chiare ma devo ancora precisarle bene a me stessa.
Ho raccolto e catalogato per argomento tutti gli appunti sparsi che avevo scritto nel 2012 e li ho integrati con molti altri: il file è composto oggi da 131 pagine, ma credo crescerà ancora.
Ho predisposto le schede dei luoghi e dei personaggi ed è stato davvero un lavoro immane, lungo e complesso, soprattutto per la tipologia dei personaggi. Ho avuto bisogno di cercare anche molto immagini per focalizzare io stessa luoghi e personaggi, onde avere uno spunto fisico per descrivere tutto al meglio. Le schede dei luoghi (esterni e interni) compongono un file di 93 pagine (comprensive anche delle immagini più rilevanti), mentre il file delle schede personaggi è di 146 pagine (immagini comprese, ove rilevanti) e comprende una quarantina di personaggi oltre a “gruppi” di personaggi secondari o marginali. Poi ci sono le immagini dei luoghi (329) e dei personaggi (342). Tranquilli, alcuni luoghi sono molto articolati e ci sono quindi diverse immagini per lo stesso luogo: in fin dei conti servono a me, per visualizzarli e avere spunti abbondanti per le descrizioni, da ogni angolazione. Lo stesso vale per le immagini dei personaggi.
Ho rivisto i primi quattro capitoli scritti e li ho integrati/modificati, suddividendoli in modo diverso. Con le aggiunte inserite fino ad aprile 2018 i capitoli sono diventati otto e ho aggiunto anche brani sparsi, che hanno collegamenti ai primi capitoli o, semplicemente, perché mi sono venuti in mente. I capitoli occupano 44 pagine e gli altri brani/note oltre 30 pagine. Ma la storia è davvero solo all’inizio e manca ancora la presentazione di personaggi molto importanti. Sarà una storia molto lunga, sicuramente ben più di Dentro l’anima.
Se siete curiosi di saperlo, la cartella di Cornice rossa sul mio pc pesa oggi 644 MB e contiene 683 file! [al 18/1/2021 pesa 1,16 GB e contiene 795 file suddivisi in 10 sottocartelle]
Adesso, devo solo riprendere a scrivere perché la ripresa di febbraio 2018 si è subito arenata all’inizio di maggio a causa di impegni di lavoro. A luglio, quando stavo per ricominciare per la quarta volta, si è fatto vivo l’editore per la pubblicazione di Dentro l’anima e ho deciso di aprire il blog e la pagina FB correlata.
Poi, tra altre vicissitudini per la salute dei miei genitori, c’è stato il lungo e gravoso lavoro di revisione del romanzo e… adesso avrei anche un briciolo di tempo per ricominciare a scrivere, forse, corso di scrittura creativa da tenere a gennaio - e da preparare prima - a parte. Ma ce la posso fare e, soprattutto, ne ho una gran voglia!
Insomma, una storia dalla gestazione piuttosto complessa e anche un pochino sfortunata, finora, Cornice rossa, di cui ho però già partorito proprio oggi la copertina, fatta tutta da me, fotografie ed elaborazioni grafiche comprese, di cui sono molto orgogliosa.
Edited by Ida59 - 19/1/2021, 17:56. -
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Alla ricerca del genere letterario
Definire il genere letterario di "Cornice rossa" è difficile, ma uno sguardo all'immagine può essere di aiuto.
La difficoltà non è imputabile al fatto che nel romanzo convivano aspetti appartenenti a generi diversi (c'è la storia d'amore, c'è la commedia e la vita d'ogni giorno, uno spruzzo di avventura e uno consistente di mistero e ci sono perfino aspetti storici) ma proprio perché non riuscivo a individuare il genere (che poi ho scoperto essere un sotto-genere) prevalente che è il solo degno di rilievo.
Per "Dentro l'anima" , invece, la scelta era stata facile; si tratta di un fantasy puro, del filone "classico": ambientazioni esterne e naturali (una valle incantata), personaggi dotati di poteri magici e lotta tra Luce e Oscurità
Ho quindi approfondito la definizione di fantasy, cui mi sembrava in qualche modo appartenere "Cornice rossa", scoprendo che la nascita del fantasy risale al Romanticismo (attenzione per le fantasie pastorali, elementi eroici, mitici ed esotici: Frankenstein e Dracula nacquero in quegli anni).
Il genere fantasy è stato codificato a partire dall’inizio del 1900, sebbene sia difficilmente codificabile: non esistono convenzioni stabilite e il soggetto può variare dalla magia all’applicazione funzionale della teoria quantistica, fino all’assedio di una città da parte di vampiri. Il fantasy rappresenterebbe i desideri più reconditi dell’uomo, esplorati tramite metafore di mostri e altri bizzarri elementi fantastici (sì, "Dentro l'anima" è un proprio un metaforico viaggio nell’anima in cui a livello fantastico si trova di tutto); disserta su impossibilità scientifiche nella totale dimenticanza dell’esistenza di leggi naturali, o sovvertendole del tutto.
Una delle caratteristiche fondamentali del fantasy è la creazione di un mondo fantastico, spesso grande e complesso, molto dettagliato.
Qui di seguito trovate le definizioni anche dei sotto-generi estratte da http://libroza.com/ e https://ilmiolibro.kataweb.it.CITAZIONEhttp://libroza.com/
Il fantasy
Se la fantascienza ci parla di un mondo possibile, grazie agli sviluppi della scienza, il fantasy ci parla dell’impossibile, presentandoci un mondo di fantasia.
Il fantasy è un genere letterario che sta riscuotendo un enorme successo negli ultimi anni, ma che è molto difficile da descrivere perché bisogna saper gestire gli elementi di fantasia.
Il fantasy infatti è un genere letterario in cui sono inseriti elementi soprannaturali non spiegabili scientificamente (ciò che lo differenzia quindi dalla fantascienza). Questi elementi (personaggi, oggetti o ambienti) possono essere buoni o malvagi, ma se sono votati al male non sono descritti con lo scopo di incutere terrore (ciò che differenzia il fantasy dall’horror).
Il fantasy classico, definito anche high fantasy o fantasy epico, si svolge in ambientazioni esterne e naturali (foreste, campagne, scogliere) e ha come personaggi cavalieri, elfi e streghe.
Capostipite ed esempio principale di questo genere è sicuramente Il Signore degli anelli di Tolkien.
A seconda, però, dell’ambientazione e della trama, possiamo distinguere alcuni sottogeneri del fantasy:
• l’urban fantasy o fantasy metropolitano, ambientato in città e metropoli (esempio: La figlia della luna di Patricia Briggs);
• il dark fantasy, che ribalta la formula scontata del lieto fine, con storie più cupe e paurose, che si avvicinano all’horror e soprattutto in cui il male prevale sul bene e l’eroe soccombe (esempio: Cronache del ghiaccio e del fuoco di George Martin, saga poi trasposta nella serie televisiva Il trono di spade);
• il science fantasy, in cui elementi tipici del fantasy si mescolano con elementi di fantascientifici, come l’ambientazione futuristica o spaziale e la disponibilità di strumenti tecnologici avanzati (esempio: Guerre stellari di George Lucas).CITAZIONEhttps://ilmiolibro.kataweb.it
Cos’è il fantasy? Quando una storia è fantasy? È difficile fornire risposte esaurienti, perché non esiste una definizione formale e accettata da tutti del fantasy come genere letterario. Possiamo considerare un’opera come fantasy quando al suo fulcro vi sono uno o più elementi soprannaturali non spiegabili scientificamente (nel qual caso si tratterebbe di fantascienza) e che non necessariamente vogliono incutere terrore (nel qual caso si tratterebbe di horror). Ma tracciare confini precisi è praticamente impossibile.
Perciò può essere utile parlare di ciò che non è fantasy, o dei casi dubbi: quello che rimarrà, sarà fantasy.
1) Il fantasy non è il genere letterario dei draghi, dei cavalieri, dei maghi e dei castelli medievali. O meglio, non solo. Il fantasy con tali caratteristiche, il cui capostipite più famoso è Il Signore degli Anelli di Tolkien, è quello che viene chiamato “high fantasy” o fantasy epico, ed è semplicemente uno dei tanti sottogeneri del fantasy.
Elfi, stregoni, cavalieri con spade magiche, signori oscuri decisi a conquistare il mondo, eroi senza macchia e senza paura, e amenità simili sono solo un spicchio della torta del fantasy. Ci sono molte altre fette, le più conosciute sono:
2) urban fantasy, o fantasy metropolitano. Un tipo di fantasy nel quale all’ambientazione campestre composta da praterie, foreste, scogliere e simili, si sostituisce la città. Ovvero cosa accadrebbe se elfi e draghi prendessero la residenza a New York o a Roma, o se le formule magiche, invece di essere scritte in misteriosi grimori nascosti nelle biblioteche in cima alle torri, fossero disponibili all’alimentari sotto casa. L’urban fantasy è diventato sempre più di moda a partire dalla fine degli anni ’80, e continua a essere di moda tutt’oggi, ma in realtà storie simili hanno sempre fatto capolino nel panorama del fantasy – basti pensare al romanzo breve Magic, Inc. di Robert Heinlein datato 1940.
3) dark fantasy. Tolkien auspicava che le storie fantasy avessero un lieto fine. E se non è proprio una regola come avviene nella narrativa rosa, spesso è considerata una caratteristica del fantasy. Alla fine il bene trionfa sempre sul male. Ma non deve essere necessariamente così. Quando il fantasy si avvicina all’horror, le storie diventano più cupe, le atmosfere meno solari, e non è detto che i nostri eroi riescano a farcela, ci troviamo davanti al dark fantasy.
4) paranormal romance. Quando in una storia d’amore, uno o entrambi i protagonisti non sono esseri umani, si entra nel campo del “romanticismo soprannaturale”. Sono le storie alla Twilight: vampiri che si innamorano di comuni ragazze, lupi mannari che preferiscono le donne alle rappresentanti della propria specie, o anche streghe che gradiscono la compagnia dei maschi umani. Anche qui si tratta di un sottogenere che esiste da decenni ma che ha avuto notorietà solo negli ultimi anni.
5) science fantasy. Sono quelle storie dove si mescolano elementi tipici del fantasy con elementi (fanta)scientifici: nani con le pistole, elfi in astronave, e draghi professori di fisica all’università.
6) (new) weird. Un tipo di fantasy nel quale si pone particolare enfasi sugli elementi soprannaturali più strani e inconsueti, fino al limite dell’assurdo o del bizzarro, spesso attingendo all’horror o ad altri sottogeneri del fantasy come l’urban fantasy o lo science fantasy. Jeff Vandermeer, che presto comparirà nelle librerie anche in Italia grazie ai tipi di Einaudi, è il principale esponente di questo sottogenere.
Dopo questi approfondimenti, sono giunta alla conclusione che "Cornice rossa" rientri nel fantasy perchè al suo fulcro vi sono elementi soprannaturali non spiegabili scientificamente e che non vogliono incutere terrore.
Riguardo al sottogenere sono indecisa tra:
- urban fantasy: non ci sono foreste e valli sconfinate (a dire il vero nel passato c'erano anche grotte di vecchi druidi, forse...) però non siamo neppure nel normale ambiente cittadino; il romanzo è ambientato ai giorni nostri però c'è un castello all'interno del quale si svolge buona parte della storia.
- paranormal romance: in effetti, i protagonisti della storia d'amore sono entrambi esseri umani, solo che per uno dei due... la definizione essere umano è riduttiva.
- (new) weird: proprio per quanto scritto nella frase precedente, c'è un elemento (soprannaturale? magico? mah...) che sottende tutta la storia (ma niente horror!).
Edited by Ida59 - 6/3/2019, 10:15. -
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(Aggiornamento dell'8/5/2022) ---> Aggiornamento definitivo della struttura del romanzo e dell'indice
Struttura del romanzo e indici
La storia è suddivisa in tre parti:
Parte prima - Finestre (51 pagine)
Si tratta di un lungo prologo, in cui il lettore dovrebbe trovarsi piuttosto spaesato. In effetti si tratta di indizi, tessere di mosaico che troveranno la giusta collocazione solo con la lettura della seconda parte.
1. I coniugi Flamel e la pietra filosofale
2. Blair, Conte di Moor, e la passione per l'alchimia
3. La Marchesa di Melvich e i suoi consigli
4. Lord Roger Sinclair, ovvero echi di dolore
5. I Conti di Moor e la festa al castello
6. Lady Helen Dunnet e la fuga nel passato
7. Il primo sguardo
8. Lady Lewis e il tè nel salotto blu
9. Sublime armonia
10. Lord Roger Sinclair, ovvero dialogo col mare
11. Canto ammaliante
12. Brett Davies: passeggiare tra ricordi e magia
13. Lord Roger Sinclair e la tomba di Elinor
Parte seconda - Quadri (194 pagine)
Qui inizia la storia vera e propria, con la presentazione di luoghi e personaggi e l'introduzione del tema del romanzo.
Leggendo questa parte, il prologo dovrebbe man mano chiarirsi e il lettore essere in grado di mettere insieme tutti i pezzi del puzzle.
1. Scrigno di sogni
2. In famiglia
3. Colazione casalinga
4. L’incontro
5. Il fascino del maniero
6. La famiglia si allarga
7. Gli amici del castello
8. Notte al castello
9. La castellana
10. Albero genealogico
11. La biblioteca
12. Il segreto della biblioteca
13. Il maniero svela i suoi misteri
14. Il tesoro delle stanze nascoste
15. Al di là delle porte chiuse
16. Voce dell'anima
17. Oltretomba
18. Dall'altra parte del ponte
19. L’abito rosso
20. Alchimia d'amore e di dolore
Parte terza - Cornice rossa (721 pagine)
Nella terza parte c'è lo sviluppo della trama della storia, dove i misteri del passato sono svelati e i personaggi lottano con tutte le forze per assicurarsi un futuro.
1. Jess
2. La stanza da letto del Conte
3. Tra le lenzuola del Conte
4. L'Olandese volante
5. Affinità elettive
6. Figaro
7. Il mare
8. Tra sogno e realtà
9. Sogni
10. Rose e carta da musica
11. Consapevolezza
12. Stelle cadenti
13. Steve Forrest
14. Scoperte
15. Il portale tra i mondi
16. Amore?
17. Pericolo
18. Davanti alla soglia
19. Cornice rossa
20. Primo incontro
21. Vicolo cieco
22. Confidenze
23. Notte di luna
24. Unione d'anime
25. Le scoperte di Steve
26. Pittori e fama
27. Passeggiata scientifica
28. La polvere argentea
29. Esperimenti
30. La magia dei colori
31. Nuovi incontri
32. Innamorati e disperati
33. Disillusione
34. Preparativi
35. Il Gran Ballo di fine estate
36. Ebbrezza d'un bacio
37. Erdryd
38. Il Gran Maestro Tintore
39. La vernice dell'immortalità
40. Elinor
41. Ricordi del passato
42. Tra scienza, alchimia e magia
43. Colori e magnificenza del passato
44. Pennelli, violini e desideri
45. In attesa di Samhain
46. La verità di Fiona
47. La notte di Samhain
48. Al termine della notte
49. Il tempo dell'attesa
50. Il salotto culturale di Isabel Ashford
51. Gelosia
52. Un mondo nuovo da scoprire
53. Abbracci che scaldano senza bruciare
54. Rinunce
55. Le avventure di Bryn e Rhys
56. Nuova vita per Castel Ross
57. Il ritorno di Jessie
58. Zampilli sonori
59. La rivincita dei sogni
60. Vita e morte
61. Il torrione
62. La realtà dei sogni
63. L'unione dei mondi
Edited by Ida59 - 8/5/2022, 10:58. -
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Logline
Un nobile scozzese scopre il segreto dell'immortalità ma non riesce a salvare dalla morte la moglie adorata. Duecento anni dopo, una giovane donna eredita il castello, avvolto nelle inestricabili tele del mistero.
Edited by Ida59 - 16/5/2020, 15:20. -
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Premessa
Negli appunti di scrittura creativa (Come programmare un romanzo - 2 di 3) ho dato una prima definizione di "premessa", argomento che svilupperò in modo più approfondito negli appunti sulla trama. Riporto una citazione:Perché vogliamo scrivere quel romanzo? Che cosa vogliamo dire, dimostrare? Che messaggio vogliamo dare ai nostri lettori?
Lo svolgimento della storia dovrà poi soddisfare/dimostrare la premessa. Esempio: l'amore vince su tutto, anche sulla morte.
Qui anticipo che si tratta dell'idea "forte", quella che può essere trasformata in storia: è il tema, l'argomento centrale, la morale della storia: è la tesi che va "dimostrata" tramite lo sviluppo della storia e la risoluzione dei suoi conflitti nel senso necessario a dimostrare la tesi (l'amore vince su tutto, la bontà trionfa, l'impegno e il lavoro ripagano, la disonestà rende ricchi).
Tutte le storie dovrebbero puntare a trasmettere qualcosa di preciso. La sequenza di fatti raccontati e conflitti affrontati non è fine a se stessa, ma diretta a dimostrare una specifica tesi. Una qualsiasi storia, infatti, riflette una particolare visione della realtà.
Ora torniamo a Cornice rossa e alla sua premessa che, fino a pochi giorni fa, ancora mi era difficile fissare in modo chiaro sulla carta.
Poi, improvvisa, è arrivata l'illuminazione.
Il 19 e 20 gennaio ho seguito un corso di scrittura creativa a moduli che verte sull'analisi approfondita delle emozioni, sia dal punto di vista letterario sia psicologico: in particolare si trattava del modulo sul coraggio e l'ultimo tipo di coraggio esaminato è stato "il coraggio di amare". Sarà per questo motivo o per chissà quale altro, ma la mia mente è rimasta sintonizzata su qulle due parole anche dopo il corso. In letteratura ci sono milioni di esempi di "coraggio di amare", anche se, interrogata, l'unico esempio che mi è venuto in mente è stato "Giulietta e Romeo", seguito dai "Promessi sposi".
E mentre cercavo, a corso ormai finito, di trovare qualche esempio interessante per potermi togliere di mente il concetto... è arrivata l'illuminazione per la premessa di Cornice rossa.
Non è ancora proprio del tutto definitiva, sicuramente ci sarà qualche termine da cambiare per rendere meglio il senso, ma finalmente eccola qui.Quando il coraggio di amare fino in fondo un sogno incontra la lucida determinazione a lottare per un amore impossibile, la vita rinasce.
Lo so, può apparire criptico come messaggio base della storia, ma dopo aver letto il romanzo (che per altro devo ancora finire di scrivere) vi assicuro che sarà chiarissimo.. -
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I personaggi della Parte I - Finestre
(in ordine di apparizione/citazione)
I personaggi del romanzo sono veramente tantissimi; alcuni, però, sono solo di contorno: compaiono magari solo in uno o pochi capitoli. La loro importanza (per la trama o in base alla presenza nella storia) è indicata nell'elenco in base alla dimensione del nome. Ho invece omesso da questo elenco le semplici comparse, che inserirò a parte, perché sono comunque di interesse.
Lord Roger Sinclair, 14° Conte di Moor e Signore di Ross
Maighread Marchesa di Melvich
Lord Blair Sinclair, 6° Conte di Moor e Signore di Ross
Elinor Shannon (moglie di Roger)
Erdryd
Un gatto
Lady Helen Dunnet
Brett Davies
Lord Kenneth Sinclair, 9° Conte di Moor e Signore di Ross e la moglie Annesley
Lord Scott Sinclair, 11° Conte di Moor e Signore di Ross e la moglie Glenna
Lady Linsay Lewis
Kayleen O'Brien
Fiona Mullagh
Lord Orlac Latimer Barone di Trevorian, Maestro Tintore
Isabel Ashford, moglie di Brett
Edited by Ida59 - 11/1/2021, 17:37. -
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Le comparse della Parte I - Finestre
(in ordine di apparizione/citazione)
Di solito l'indicazione delle comparse non ha alcuna importanza. In questo romanzo, invece, la loro esistenza è importante ai fini della trama stessa.
Nicolas Flames
Peronelle Flamel
La Compagnia degli Alchimisti (Nicolas Flamel, Lord Blair Sinclair, John Dee, Isac Newton, Agrippa von Nettesheim, Paracelsus, Cagliostro, Doctor Mirabilis)
Marchese di Melvich
Lord Logan Sinclair, 12° Conte di Moor e Signore di Ross (bisnonno di Roger) e sua moglie Edna
Mosè
Artemide, Zeus, Afrodite, Galatea, Pigmalione, vestali
Lord Wallace Sinclair, 10° Conte di Moor e Signore di Ross e sua moglie Jean
Dame e cavalieri di diverse epoche, a partire dal 1400, ma in prevalenza dal 1600 al 1800
Lord Alistar Sinclair, 1° Conte di Moor
Lord Moray Sinclair, 4° Conte di Moor e 1° Signore di Ross
Lord Gregor Sinclair, 5° Conte di Moor e Signore di Ross e la moglie Griselda
Lord Grant Sinclair, 8° Conte di Moor e Signore di Ross
Lord George Sinclair (padre di Roger) e la moglie Margaret (madre di Roger)
Lord Stuart Sinclair, 2° Conte di Moor e la moglie Aileas
Lord Gavin Sinclair, 7° Conte di Moor e Signore di Ross e la moglie Jamesina
Lord Neil Sinclair, 3° Conte di Moor e la moglie Abigail
Duffyd, Urien e Craig scherani di Lord Orlac Latimer, barone di Trevorian
Edited by Ida59 - 11/5/2021, 22:05. -
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Approfitto per un breve riassunto di come procede la scrittura di Cornice rossa.
Tra il dicembre 2018 e il marzo 2019 ho ripreso a scrivere aggiungendo due capitoli della 2a parte (in totale sono quindi dieci capitoli): sono poi passata alla prima parte e l'ho completata scrivendo tredici brevi capitoletti.
Ad aprile 2019 di nuovo interrompo la scrittura per completare l'ultima revisione di "Dentro l'anima" che è pubblicato alla fine del mese. Comincia un vortice per presentare, pubblicizzare il romanzo e iscriverlo ad alcuni concorsi letterari per libri editi. Mi ingolosisco e, partendo da una piccola base di racconti sui vampiri già pronti, decido di partecipare ai concorsi anche con i racconti inediti: ne scrivo altri per inserirli in una raccolta (Rosso in piccoli morsi) che alla fine (marzo 2020) sarà composta di 22 racconti.
Il confinamento di questa primavera 2020 a causa del covid-19 (sì, lockdown si traduce con confinamento, cioè il confino politico, quello cui i fascisti condannavano gli oppositori del regime: perdonatemi se è poco, ma in questo caso la parola italiana rende anche più di quella inglese. Eddai, usiamo l'italiano!) toglie ogni distrazione e, terminata la raccolta vampiresca, da metà marzo mi butto a capofitto su Cornice rossa e in meno di tre mesi completo il decimo capitolo e ne scrivo altri dieci, terminando anche la 2a parte, composta di venti capitoli. Il 31 maggio mando alla mia beta il cap. 20 - Alchimie d'amore e di dolore.
Durante l'estate ho riletto i 13 brevi capitoli della prima parte e i più lunghi 20 capitoli della seconda: ho cominiciato a programmare la terza e ultima parte (Cornice rossa) strutturandola e redigendo lo schema qui sotto.
Durante l'autunno ho finora scritto cinque capitoli.
Se volete delle anticipazioni, la terza parte potrebbe essere composta da trenta capitoli, o anche più.
Per ora vorrei condividere con voi una fotografia che mostra la struttura della terza parte della storia: cinque fogli A4, disposti per il lungo, che contengono ventiquattro "momenti" (dai primi due, non del tutto svolti, sono nati i primi cinque capitoli) suddivisi in sei righe intestate ai quattro personaggi cardine, oltre a due gruppi di personaggi rilevanti per la trama.
Qui vedete bene le dimensioni con la mia mano come raffronto. Però, ho ridotto la risoluzione dell'immagine, così non scoprite i segreti della storia! 😉
Edited by Ida59 - 29/1/2021, 16:45. -
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Per descrivere in modo accurato Castel Ross, il maniero fantstico di "Cornice rossa", ne ho disegnato l'aspetto dai quattro punti cardinali.
E' una costruzione gentilizia dallo sviluppo complesso, che si estende in salita lungo un promontorio che si slancia verso l'oceano (siamo nel nord della Scozia).
Qui vedete le facciate orientale (dove si trova l'entrata e poi la grande corte rinascimentale interna) e occidentale (la parte posteriore affacciata sull'oceano).
Qui, invece, c'è il lato sud, affacciato sul fiordo, e quello nord, verso la vicina costa scoscesa.
Gli stili architettonici sono molteplici: si parte dallo stile normanno, passando dal gotico al rinascimentale per approdare al neogotico baronale scozzese.. -
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Veniamo infine all'interno di Castel Ross.
Ci sono quattro piani, oltre a quello a livello terra. Solo che le cose sono molto complicate, perchè il maniero si sviluppa in altezza lungo il promontorio e ogni singolo piano è suddiviso in tre livelli di altezza. Per non parlare poi del fatto che alcuni ambienti hanno un'altezza doppa rispetto ad altri e, quindi, quando sali le scale non sai mai esattamente a quale cavolo di piano ti trovi.
Sì, piuttosto complicato, sono d'accordo.
Qui vedete il piano terra, quello in migliori condizioni, e il primo piano. C'è un numero infinito di stanze, alcune davvero molto grandi e con soffitti altissimi.
Qui ci sono i restanti tre piani: il 3° nel suo terzo livello, affacciato a occidente sull'oceano, mostra solo il tetto. Al 4° piano ci sono solo il sottotetti del 1° e 2° livello del castello.
Complicato, vero?
Proprio così.
Inoltre, vi ho messo immagini a bassa risoluzione, così non scoprite troppi segreti e magari non leggete tutte le mie note!. -
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I nuovi capitoli della 3a parte
1. Jess
2. La stanza da letto del Conte
3. Tra le lenzuola del Conte
4. L'Olandese volante
5. Affinità elettive. -
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Chopin suona per i Radziwiłł nel 1829 (dipinto di Henryk Siemiradzki, 1887)
Nota: Chopin è più volte citato nel romanzo e i protagonisti suonano sue composizioni
I personaggi della Parte II - Quadri
(in ordine di apparizione/citazione)
Restano validi tutti i personaggi e le comparse già indicati nella prima parte.
Nell'elenco dei nuovi personaggi sono comprese anche le comparse, indicate come gruppo.
L'importanza dei personaggi (per la trama o in base alla presenza nella storia) è indicata nell'elenco in base alla dimensione del nome.
Studio notarile Peeble & Colby (comparse)
Jess Carter(citazioni e ricrodi)
Sean Allen (padre)
Mysie Allen (madre)
Aileen Allen (figlia maggiore)
Famiglia Allen: i figli Lizzie, Yann, Gwen, Bryn e Rhys
Associazione Amici del Castello
Amiche di Mysie Allen
Steve Forrest (citazione e ricordi)
Lord Hanry Sinclair (nonno di Roger) 13° conte di Moor e Signore di Ross e la moglie Annag
Avi di Sean Allen
Edited by Ida59 - 16/3/2021, 11:08.