Il segreto di Ida


Anfibi di cristallo

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    Foto di Alexandra Haynak da Pixabay (ritagliata e inserita nella copertina)




    Anfibi di cristallo

    Titolo: Anfibi di cristallo
    Autore/data: Ida59 – 30 gennaio/7 febbraio 2019
    Beta-reader: nessuno
    Tipologia: racconto
    Rating: per tutti
    Genere: commedia
    Epoca: ai nostri giorni
    Avvertimenti: ---
    Riassunto: Ecco cosa può capitare quando non si sopportano le principesse…
    Parole/pagine: 1.776/5 (10.824 battute spazi inclusi)
    Nota: racconto scritto per la sfida Originali n. 2 "E qualcuno bussò al castello..." lanciata dal forum "Il Calderone di Severus".
    Disclaimer: Questa storia è di mia proprietà e occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa.

    Premi e recensioni - Antologie

    Anfibi di cristallo


    Lidia era lì, in mezzo alla campagna e in piena notte.
    Faceva freddo, con gli ingombranti anfibi e il giubbotto striminzito di finta pelle scura.
    I lunghi capelli neri, disordinati spaghetti, si annodavano nel vento gelido, annoiati e distratti.
    Cosa diavolo ci faceva in quel posto di merda, la vista inutile nella nebbia fitta e maleodorante?
    Un colpo di vento come una frustata di ghiaccio sul viso, i capelli in bocca, sputacchiati e strappati via da dita nervose.
    La nebbia corre via, rotola disordinata nella notte, si sfilaccia e infine si dissolve davanti agli occhi curiosi della ragazza.
    Dove imperava il nulla piatto, appare un castello, le torri bianche illuminate dalla luna piena. Cielo terso e nero, nemmeno una nuvola, miliardi di stelle, roba da lezione di astronomia. Chi diavolo le fa le previsioni del tempo?
    Notte da lupi mannari. Brividi nella schiena e cuore eccitato.
    Tende l'orecchio. Silenzio. Nessun ululato. Il cuore si calma mentre si stringe nel giubbotto freddo.
    La domanda torna insistente nella mente: che diavolo ci fa lei, proprio lì, in quella stupida notte nera?
    Il castello scintilla sotto la candida luce lunare, perla occulta negli abissi notturni. Mura bianche, protettive, brillano di luce fatata.
    Che diavolo c'entrano le fate, adesso?
    Mica ci saranno anche le principesse, eh?
    Lidia comincia a sentirsi a disagio, fuori posto: passino gli incubi insanguinati, ma i sogni incantati sono davvero troppo.
    Scrolla la testa, rifiuta la visione, cerca di cambiarla.
    Ma il castello rimane lì, inamovibile, il portone chiuso nell’insopportabile aura magica.
    La punta del piede, protetta dall’anfibio, scatta in avanti, incosciente, e spinge il portone.
    Intanto é sbarrato
    Vana speranza.
    Una piccola resistenza iniziale, un cigolio metallico, stridente e fastidioso - e metteteci un po’ d'olio, che vi costa? - e l'anta arretra, docile e obbediente.
    Ma chi glielo ha chiesto?
    Stupido piede.
    Qualcuno doveva farlo.
    Inutile battibecco col piede.
    Andiamo avanti, mica avrai paura, Lidia, vero?
    La mano interviene, col forzato permesso della ragazza, e spinge cauta la porta.
    Buio.
    Silenzio.
    Cuore che batte.
    Stupido piede curioso.
    Lungo respiro.
    All'improvviso, la luce.
    Candele, candelabri e antichi lampadari in un soffitto troppo alto avvampano di piccole fiammelle animate.
    Mai visto il cartone della Bella e la Bestia?
    Ecco, bravi, proprio così. Immaginate bene.
    No, un momento. Ricordate Cenerentola e l'abito del ballo?
    Lidia per un attimo si sente male: il fiato le manca mentre l'abito la avvolge nel soffocante bustino, il brillante sfolgorio che quasi la acceca.
    Maledette favole e dannate principesse. Mai potuto soffrirle.
    Muove un passo incerto.
    La suola si appoggia piatta e sicura.
    I fidati anfibi neri, carichi di catenelle e borchie, sono sempre lì, rassicuranti, sotto i mille strati di tulle luccicante.
    Qualcosa richiama la sua attenzione sulla sommità del capo. Le mani corrono a controllare e, con orrore, Lidia si rende conto di indossare uno scintillante diadema. Sì, proprio la classica coroncina da principessa.
    Cerca di strapparla via. Impossibile. Appiccicata con l'attack al cuoio capelluto.
    Per fortuna i capelli sono ancora i suoi, i lunghi spaghetti neri che all'improvviso scopre di amare in modo sfegatato. Niente boccoli biondi, grazie al cielo.
    A proposito di cielo, da dove arriva la musica celestiale, che, crudele, le ferisce le orecchie?
    Musica e luce, pericolo in agguato.
    Gli effetti scenografici scompaiono e Lui appare.
    Lui, il principe perfetto, occhi azzurri e capelli biondi. Calzoncini a sbuffo e calzamaglia bianca. Mantello azzurro.
    Aaarg!
    L'urlo le é sfuggito. Non è paura, peggio: é panico puro!
    Lui, indifferente, si avvicina e comincia a parlare. Sorte misericordiosa, almeno non usa l'antiquato voi. Voce concitata, spaventata, va di fretta e si mangia le parole. Difficile capirlo.
    - Ti prego ti prego ti prego… devi aiutarmi aiutarmi aiutarmi, ti prego!
    Lidia lo guarda: chi dei due è più pazzo?
    - Devi credermi credermi credermi!
    La ragazza sbuffa:
    - Datti una calmata e vedi di spiegarti, ok?
    Il principe la fissa, quindi prende un lungo respiro:
    - Una maledetta maledizione. - abbozza un sorriso scaltro sulla ripetizione. - Davvero, non so perché: sono sempre stato gentile con tutti, un cuore d'oro, ti assicuro; ho sempre accolto al castello tutte le vecchie megere che arrivavano in notti buie e tempestose… ma la Maledizione me la sono beccata lo stesso.
    Occhiataccia silente in attesa di spiegazioni. Meglio lasciarlo in sospeso e che non prenda confidenza.
    - Sono inchiodato nel castello stregato, che appare solo alle fanciulle pure, nelle quali devo far scoccare la scintilla d'amore.
    "Cioè, devo farle diventare impure. Ma è meglio se questo me lo tengo per me. Sorridi principe, sorridi ingenuo, che forse questa è quella buona!"
    Lidia scoppia a ridere:
    - Fanciulla pura, io? Ma mi hai guardato bene, Principe?
    Lei, proprio lei, la più ribelle e scapestrata del liceo? In che cavolo di sogno scemo era finita?
    Il ragazzo spalanca i mesti occhioni azzurri e sbatte le palpebre, ma Lidia non si lascia intenerire.
    - Mi spiace, ma la tua Signora Maledizione ha preso un granchio con me!
    Il principe la guarda, triste e sconfortato, una lacrima che trema tra le ciglia:
    - Ma… non è possibile! - piagnucola.
    Lidia sbuffa, tra noia e pietà; rovista nello zainetto ed estrae il cellulare.
    - Pura, ragazza pura… - digita su Google e cerca scorrendo veloce i risultati con gli occhi. Yahoo answers, miglior risposta. Solleva le sopracciglia e fa una smorfia, sempre meglio di niente:
    - "La purezza in senso immateriale come nobiltà di pensiero, di altruismo, e altro, o prettamente fisico nel non avere mai avuto rapporti." - legge meccanicamente. - "Si può essere puri di pensieri e non vergini, essere odiosi ma vergini." [1]
    Lidia increspa le labbra e corruga la fronte. Lei non è più vergine, però non è nemmeno odiosa. Magari è stiracchiata come definizione, ma, tutto sommato, in fondo si sente pura. E tanto basta. La Maledizione dovrà accontentarsi. In fin dei conti il castello le è apparso, giusto? Ormai è in mezzo al guado e non è da lei tirarsi indietro sul più bello.
    Il Principe sorride con diafana dolcezza; le pupille si rivolgono verso l'alto e sembra entrare in trance:
    - Maledizione, Maledizione ascoltami… ooomm
    Occhi bianchi e vuoti. Cioè, nemmeno un Giga e ti colleghi con la Maledizione? Mai nessun problema di campo? Naaa…
    Il Principe sorride felice, le chicche dei denti bianchissimi tra le labbra rosse. Be’… é un Principe, no?
    - Sì, tu sei pura. - sentenzia con voce profonda, scandendo inesorabile la condanna.
    Il pavimento vibra, le luci si attenuano, le fiammelle ondeggiano nel respiro della Maledizione e Lidia caccia un urlo. Il Principe si esibisce in un balzo atletico e l'abbraccia. Le luci tornano:
    - Giù le mani! - grida respingendolo con forza.
    È stato un lampo, ma mentre le era vicino ha notato i canini appuntiti e ora lo guarda con occhi dilatati dal terrore.
    Il Principe arretra e con gesti veloci toglie la parrucca bionda e le lenti a contatto blu. Arruffati riccioli castani e occhi verdi spruzzati di nocciola. Jeans aderenti e stracciati, con maglioncino dalle maniche troppo lunghe.
    Quasi quasi il vampiro è meglio del principe.
    Da buon vampiro deve averle letto nella mente, quindi nega con enfasi, forse eccessiva. Uno specchio appare servile nelle sue mani:
    - Ecco, guarda il mio riflesso!
    Si fruga nelle tasche e ne trae una foto: è al mare sotto il sole d'agosto.
    - Ecco, impressiono anche le pellicole fotografiche e posso stare alla luce del sole. Non sono un vampiro, credimi!
    In effetti, l'ex Principe sembra in regola con le classiche dimostrazioni. Forse ha solo i canini un po' allunganti e nulla più.
    Poi, l'ex-Principe e forse-non-Vampiro la placca in un abbraccio improvviso e la bacia, ma solo per ritrarsi schifato:
    - Cos'hai sulla lingua?
    Lidia ride:
    - Ė un piercing!
    Lui è inorridito e la ragazza ride di gusto, calcando la mano:
    - Be', sì, in effetti è una pallina d'argento. - rivela insinuante con aria da finta ingenua. - Ma sono i lupi mannari che hanno problemi con le pallottole d'argento. O no? - conclude, permettendosi di prenderlo in giro.
    L'ex-Principe e forse-non-Vampiro si trova ancora a negare la nuova identità attribuita:
    - No, no, non sono un vampiro e non sono un lupo mannaro! - ripete sconfortato. - Ti prego, solo tu puoi aiutarmi a liberarmi dalla Maledizione.
    Occhioni umidi, peggio di un boxer: chiunque si lascerebbe impietosire.
    Un nuovo scatto fulmineo, ancora un abbraccio vincolante e poi le labbra sottili e fredde sul collo. I canini pungono appena, ma il bacio è caldo e umido, languido e sensuale. Niente male. L'ex-Principe e non-questo e non-quello con i baci ci sa fare. Forse forse…
    E poi, tra uno sbuffo e l'altro, Lidia deve ammetterlo: in fin dei conti le fa pena, con quello sguardo lacrimoso.
    Dubbio atroce: non sarà stata colpita anche lei dalla pericolosa sindrome della crocerossina?
    Vabbe', ci penserà domattina.
    Mano nella mano salgono sull'ampio scalone, L'ex-non-non in jeans sdruciti e lei con lo strascico scintillante dell'abito da ballo di Cenerentola e anfibi di cristallo nero.

    *


    Il mattino dopo, Lidia si risveglia nel solito letto.
    Merda, era stato solo un sogno!
    Si trascina controvoglia in bagno: è mentre si lava i denti che li nota.
    I canini.
    Allungati e appuntiti.
    Frenetica si tasta il collo: i baci dei vampiri tolgono la volontà? Fanno dimenticare?
    Non ci sono forellini, anche lo specchio lo conferma.
    No, un momento, guarda meglio: cosa sono quei piccoli segni scuri? Nèi, forse. Ma c'erano anche prima?
    Solleva perplessa le sopracciglia sottili; i canini, però, sono indubitabilmente diversi.
    Momento di panico: possibile sia diventata vittima della Maledizione e debba trovare - fregare sarebbe più appropriato - un giovane puro da cui farsi amare?
    Scuote la testa. Naaa… non ha alcun senso!
    Allunga il braccio e apre l'armadietto per l'operazione trucco-mattutino. Una parrucca bionda, dai lunghi tentacoli boccolosi[2], le avvolge prepotente la mano portando con sé un contenitore di lenti a contatto.
    Lidia non ha bisogno di aprirlo per sapere che sono intensamente blu.
    Scrolla rassegnata la testa:
    - Principi, vampiri o ranocchi, mai guardarli negli occhi! - ripete stonata la cantilena, ripensando allo sguardo lacrimoso da boxer del Principe. - Ecco cosa intendeva mamma: se non stai attenta, tutti possono fregarti!
    Forse sua madre, in apparenza così per bene e integrata, la sapeva più lunga di quanto apparisse…
    Tira un lungo respiro e scrolla le spalle: riflessi nello specchio, gli anfibi di cristallo nero l'attendono facendole l'occhiolino.


    [1] Giuro, è proprio il risultato che è venuto fuori al primo posto nella ricerca su Google, trascritto parola per parola!
    [2] No, il termine boccoloso non esiste nella lingua italiana e me lo sono inventato per l'occasione. Però fa rima con petaloso!

    Edited by Ida59 - 29/1/2022, 15:57
     
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    Storia anomala per me, sicuramente fuori dai miei canoni gotici-romantici di scrittura, quasi irridente, a dire il vero.
    Però mi sono divertita moltissimo a scriverla e, davvero, ridacchiavo tra me mentre, durante un noiosissimo corso di aggiornamento per revisori legali (ebbene sì, non si vive di sola scrittura: mi tocca anche lavorare...), buttavo giù velocemente il testo che, fin dall'inizio, ha preso una piega molto singolare. Ok, volevo scrivere qualcosa di leggero e poco impegnativo, è vero, ma la storiella mi è subito scappata di mano, fin dalle prime righe. E, incredibile ma vero, ho scritto anche parolacce!
    Dedicata a tutte le mie giovani amiche, e a mia figlia, che non si separano mai dai loro amati e ingombranti anfibi.

    Edited by Ida59 - 4/10/2021, 20:54
     
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    Il racconto è stato selezionato nel concorso letterario Multiverso ed è stato pubblicato QUI, dove potete liberamente leggerlo e condividerlo.
    Previa iscrizione, potete anche lasciare un vostro commento.
     
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    Il racconto è stato selezionato da ISEAF Books per l'inserimento nella sua antologia ed è stato pubblicato QUI, dove potete liberamente leggerlo e commentarlo.
    ISEAF è anche su Facebook e Instagram, dove potete lasciare il vostro "Mi, piace", commentare e condividere.


    Edited by Ida59 - 18/8/2019, 11:12
     
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    Il racconto "Anfibi di cristallo" è stato selezionato tra i 30 finalisti per i racconti inediti su 1253 partecipanti, di cui 342 racconti inediti.


    Giovane Holden


    Il risultato si saprà solo alla cerimonia di premiazione.




    Edited by Ida59 - 4/10/2021, 20:57
     
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    "Anfibi di cristallo" ha ricevuto una segnalazione di merito al Premio Letterario Nazionale Città di Ascoli Piceno.

    La cerimonia di premiazione è prevista ad Ascoli Piceno il 07 settembre alle 14.30 a Palazzo dei Capitani - Sala della Ragione.

    Ci andrò con mia figlia e Chiara, un'amica che abita ad Ancona.


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    Alcune immagini della cerimonia di premiazione del Premio Internazionale Città di Ascoli Piceno e lo stralcio dell'articolo di un giornale locale.

    Anfibi di cristallo ha ricevuto una segnalazione di merito, come da diploma.

    Ascoli_Diploma_Anfibi_RID

    Ascoli_Diploma_antologia_Anfibi_RID



    Cerimonia di premiazione

    Ascoli4

    Sono quella in prima fila, a destra, vestita di rosso.

    Ascoli3

    Sempre in prima fila a destra, sempre vestita di rosso anche se la foto è in bianco e nero.



    Articolo di:

    Ascoli

    Ascoli0

    Ascoli1

    Vigevano!!! Sì, da Vigevano ci sono proprio io!

     
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    Faccio i miei complimenti a Piko Cordis, valente organizzatore del Premio Città di Ascoli Piceno che, già alla prima edizione, ha raccolto un buon successo di partecipazione tra gli autori e un ottimo riscontro tra il pubblico, come denotano le immagini che ho inserito nei precedenti messaggi.

    Tra l'altro, segnalo che l'antologia del Premio è stata gratuitamente consegnata a tutti i premiati, mentre anche in concorsi più conosciuti e quotati l'antologia va acquistata al prezzo di 15/20 euro.
    Inoltre, in modo molto carino che rende piacevole il ricordo, Piko a consegnato a tutti una borsa in tela "I love Ascoli" contenente simpatici e utili gadget.

    Ascoli_gadgets


    Quindi, ancora complimenti al bravo e gentilissimo Piko Cordis e al suo sorriso aperto e simpatico.

    Ascoli_Piko_Cordis

    Tra l'altro, Piko è l'autore di

    51UjuKe8xKL._SX361_BO1,204,203,200_

    Un romanzo storico che affronta con padronanza, linguistica e stilistica, le intricate vicende della corte francese. Con estrema credibilità, prendono vita le dinamiche di palazzo senza che nulla venga tralasciato o assegnato al caso. Un romanzo avvincente, ricco di intrighi e colpi di scena.



     
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    Ecco un paio di immagini della mia premiazione: sottobraccio, ovviamente, ho il mio romanzo fantasy "Dentro l'anima".

    ascoli_premio1TAGLIO_RID


    ascoli_premio5_TAGLIO


    Mini video della mia premiazione.





    ... un bell'applauso che fa sempre bene all'autostima!





    Edited by Ida59 - 21/9/2019, 08:50
     
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    Ascoli_Diploma_Anfibi_RID


    Motivazione della segnalazione di merito del racconto Anfibi di cristallo redatta dalla giuria del Premio internazionale città di Ascoli Piceno




    Lidia, la protagonista del racconto, rincorre pensieri in un mondo quasi fiabesco; nel suo vagare notturno incontra un principe, o forse un vampiro.
    Insegue con lui una notte avventurosa e poi un risveglio ancor più agitato; allo specchio non riconosce più la propria immagine e inizia un monologo con se stessa.
    Suggestiva interpretazione del contesto in cui Lidia passa alla riflessione soggettiva per ritrovarsi in una nuova condizione mentale e fisica.
     
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    I risultati del Premio Giovane Holden sono visibili QUI.
    Il racconto Anfibi di cristallo è risultato finalista a pari merito al 4° posto tra i 342 racconti inediti pervenuti al concorso.


    Finalista_giovane_Holden_RID


    Ecco le foto prima della cerimonia di premiazione


    PremiazioneGH1RIDPremiazioneGH2RID


    e quelle dopo.


    PremiazioneGH3RIDPremiazioneGH4RID



    Edited by Ida59 - 5/10/2019, 18:42
     
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    La foto ufficiale della premiazione del Concorso Lettrario Giovane Holden dove il mio racconto "Anfibi di cristallo" si è qualificato tra i finalisti.

    Giovane_Holden_ufficiale




    Seguono le foto della busta che conteneva l'antologia del premio, in cui figura anche il mio racconto, nonchè quelle della mia felicità sulla passeggiata di Viareggio dopo la premiazione.




    Giovane_Holden_3



    Giovane_Holden_1



    Giovane_Holden_2



    Edited by Ida59 - 5/10/2019, 10:04
     
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    Diploma d'onore per "Anfibi di cristallo" e pubblicazione sull'antologia del Giovane Holden.



    Giovane_H_4_RID




    Giovane_Hol_5_RID




    Giovane_Holden_6_RID



    Edited by Ida59 - 5/10/2019, 18:53
     
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    Anfibi di cristallo è finalista nel concorso letterario Macondo e sarà pubblicato nell'antologia cartacea e digitale edita dal Premio stesso.


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    Versione e-book

     
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    Anfibi di cristallo, finalista nel concorso letterario Macondo e stato pubblicato nell'antologia cartacea e digitale edita dal Premio stesso.


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