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Per questa poesia devo ringraziare una mia allieva del corso di scrittura creativa che tengo da qualche anno all'Unitre di Vigevano: Raffaela Raffaela .
Raffaela ama molto la poesia e ogni giorno scrive qualche verso, spesso ispirata dalla natura o da belle immagini. Ha un gruppo pubblico su Facebook (E' poesia) dove pubblica le sue poesie e incita gli amici a scrivere, proponendo loro piccole sfide o spunti di ispirazione grazie a belle immagini.
Una di queste immagini mi ha particolarmente colpito ed è quella inserita qui sopra. Osservando l'immagine, che in parte richiamava il paesaggio autunnale fuori dalle mie finestre, è nata l'idea, all'inzio piuttosto confusa, come se fosse velata dalla tenda che sfuma il paesaggio esterno. Poi, poco per volta le sensazioni si sono chiarite.
E' importante sapere che ho scritto la poesia il 18 ottobre, momento in cui l'autunno era già iniziato e il Covid-19 avanzava nella sua seconda e più lunga e pesante ondata (sperando che non ce ne sia una terza).
Amo l'estate, il caldo e la libertà dell'aria aperta. L'autunno prelude all'inverno, al freddo, alla mancanza di luce e al restare rinchiusa. In pratica una spece di confino (lockdown signifa confino).
Autunno + Covid... ecco, non è una bella cosa. Questa primavera, durante il periodo di chiusura di tutto, c'era il mio bel terrazzo, illuminato e scaldato dal sole: vi ho trascorso interi pomeriggi nell'incipiente tepore primaverile.
Ma adesso, 18 ottobre 2020, cosa ci riserva il domani? Col senno di poi rispondo che ci attendeva un inverno non particolarmente freddo, ma piovoso, nuvoloso e tremendamente nebbioso. Il sole appare di rado, come nelle lande desolate del "Signore degli anelli": un sole pallido e rattrappito, lontano e freddo. Appare, quando va bene, per un paio d'ore al massimo, e poi c'è solo grigio su tonalità di grigio. Che palle!
Torniamo alla poesia.
Il sole muore nell'autunno della giornata, ma la vita non si rassegna e continua a lottare. Non si può uscire di casa a causa del Covid-19, ma là, dietro il velo sottile della tenda, la libertà esiste ancora. E si può di nuovo sorridere, in respiri leggeri in attesa del domani. L'inverno finirà... e anche il Covid-19!
Poi, dietro allo spettro del covid ce n'è un altro, più intimo e privato. E la poesia può assumere un nuovo e più profondo significato, che coinvolge la vita e la libertà, un sorriso che torna dopo i sospiri e poi... solo l'attesa del domani.
Edited by Ida59 - 15/2/2021, 22:32
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