Il segreto di Ida

Posts written by Ida59

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    Eeeh... per stupire stupisce, perfino la luna piena.
    Le immagini che crei con le parole sono così vivide da vedere i petardi mutarsi in fuochi d'artificio e poi in eteree stelle filanti nel cielo di un carnevale perenne, e solo a uno come te poteva venire in mente, così come gli occhi notturni spalancati (così li vedo io) si gustano (e il verbo usato la dice lunga sul sapore!) il fantastico spettacolo!
    Prima strofa promossa a pieni voti alla scuola dello stupore.
    Poi la luna diventa regina incontrastata della notte stupefacente, a bocca spalancata (e gli occhi pure); ed io la vedo lì, i mille scintillanti colori del cielo riflessi sul candico volto, tal da stupire anche gli angeli.
    Altra strofa a voto piena in questa insteressante scuola dello stupore.
    Infine la passione esplode nel finale, come quasi sempre nelle tue belle poesie: luci e colori si trasformano in baci infiniti e resta solo la voce che accarezza (bella da brividi!) al di là di ogni conoscenza e verità.
    E con l'ultima strofa c'è la lode della scuola dello stupore.
    Bravissimo!
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    Recensione di Meli_esse su Instagram



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    ... "Se invece conosci qualcuno appassionato di letture fantasy/mistery con una spolverata di magia, ti consiglio di acquistare e regalare il libro di @ida_daneri_autrice / @ida_059.
    Trovi la recensione completa nelle storie in evidenza, senza troppi spoiler.
    Voto ⭐⭐⭐⭐ su 5."




    Grazie mille, Meli, peccato che la recensione sia uscita in ritardo e il libro non sia più in commercio: a me ne sono rimaste giusto 5 copie.
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    FR-Analogia2
    Analogia (similitudine) - [2 di 4]



    La similitudine è la figura retorica in cui si mettono in relazione due immagini, collegate tra loro da avverbi di paragone o locuzioni avverbiali. Ad esempio:

    bianca come la neve;
    rosso come il fuoco;
    marrone come la corteccia di un albero;
    giallo come il sole e le stelle.

    Differisce dalla metafora per la presenza di avverbi di paragone o locuzioni avverbiali ("come") e per le conseguenze nella struttura della frase che questo comporta.
    Differisce dal parallelismo per l'assenza di "come...così..." o costrutti analoghi.

    Esempio nel Manzoni, Il cinque maggio:
    "Come sul capo al naufrago
    l'onda s'avvolve e pesa
    l'onda su cui del misero,
    alta pur dianzi e tesa
    Scorrea la vista a scernere prode remote invan;
    Tal su quell'alma il cumulo delle memorie scese..."


    La similitudine è di origine latina. E' un raffronto nel quale i due termini di paragone (tra cose, persone o situazioni ritenute simili) sono entrambi evidenti e si svolgono in genere con una certa ampiezza. Per tale evidenza e tale ampiezza la similitudine si distingue dalla metafora.
    Il paragone può individuare una somiglianza (se introdotto da "come"), ma anche una differenza (se introdotto da "più di" o "meno di"), e in genere viene usato per chiarire qualcosa di oscuro o che potrebbe essere equivocato.
    La similitudine classica (tipica in Omero) era costruita sintatticamente sui nessi "come... così", "come... tal", "quale... tale". Quella della poesia moderna tende invece a eliminare uno dei due nessi o addirittura entrambi, creando puri e semplici raccordi allusivi, cioè puntando soprattutto sul significato simbolico del paragone.
    L'uso eccessivo può portare a banalità.

    Leggi anche gli altri articoli sulla figure retoriche



    Edited by Ida59 - 26/12/2023, 11:44
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    Rosso_in_piccoli_morsi_CANVA_4RID



    Rosso in piccoli morsi (raccolta di racconti)

    Storie di vampiri, dai tormenti dell'immortalità alla crudeltà della morte


    Premi ricevuti

    25 gennaio 2020 - Premio Letterario "La Ginestra" di Firenze. - (versione composta da 11 racconti) - Segnalazione particolare della Giuria e premio - - - Cerimonia di premiazione
    31 gennaio 2020 - Premio letterario Residenze gregoriane di Tivoli - Finalista (4° posto ex-aequo) - (versione composta da 22 racconti) - Diploma da finalista con medaglia
    Giugno 2020 - Pubblicazione nell'antologia "La Ginestra" di un racconto integrale (Inganno d'amore) e dell'incipit di "Maschere di Sangue" appartenenti alla raccolta "Rosso in piccoli morsi"



    Guarda anche gli altri premi e riconoscimenti ottenuti

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    Unitre Vigevano - spettacolino di Natale

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    Alcuni miei corsisti hanno letto i loro racconti appositamente scritti sul tema richiesto: il Natale e il fuoco che unisce.

    Il fuoco e il Natale

    Natale in campagna - Grazia
    Tradizioni - Raffaela
    Il fuoco di Natale - Giovanni
    Il mio Santo Natale - Domenico
    Sinfonia d'inverno - Gigi

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    E alla fine, una bella cenetta e tanti auguri di buone feste a tutti.


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    Edited by Ida59 - 26/12/2023, 14:55
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    SC-Personaggi-Esercizi7
    Foto di Anja da Pixabay


    3.8.9. Il personaggio funziona?

    Una volta terminata la prima stesura della storia si può verificare se il personaggio funziona davvero o se è necessario inserire modifiche.
    Ecco una serie di "domande di controllo".

    - Il personaggio principale ha un obiettivo definito?
    - L'obiettivo è reso in modo chiaro nei primi capitoli, sottolineando cosa desidera/teme il protagonista?
    - Il protagonista ha una motivazione forte a sufficienza per conseguire il suo obiettivo o risolvere il suo problema?
    - Il protagonista possiede determinazione e passione tali da fargli affrontare ostacoli crescenti? E ossessionato a sufficienza?
    - ll lettore conosce chiaramente cosa accadrebbe se il protagonista non raggiungesse il suo obiettivo? Quali sarebbero le conseguenze per lui o per lo chi lo circonda?
    - Il protagonista dà il massimo nel corso della storia, fa del suo meglio per raggiungere il suo obiettivo, usa tutto il suo potenziale?
    - Il protagonista è cambiato o ha modificato il suo modo di vedere le cose a seguito di ciò che ha vissuto nel corso della storia? C'è un arco di trasformazione?
    - Se c'è un antagonista, anche lui ha un suo obiettivo, una motivazione, una sua determinazione?
    - Gli ostacoli cambiano e crescono con il progredire della storia? La posta in gioco si alza? Le cose vanno peggiorando e precipitano nei capitoli finali?
    - Il lettore può identificarsi con i personaggi? Ė preoccupato per la loro sorte? Soffra e gioisca con loro? Si è creata abbastanza empatia?

    Ovvio che le risposte devono essere tutte positive…


    Leggi l'appunto integrale - Esercizi per creare i personaggi



    Edited by Ida59 - 26/12/2023, 11:42
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    Urla nella notte

    UrlaNellaNotteBordi




    Premi ricevuti

    17 giugno 2017 - segnalazione particolare della giuria - 42a edizione Premio Letterario Casentino



    Guarda anche gli altri premi e riconoscimenti ottenuti

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    FR-Analogia

    Analogia (similitudine) - [1 di 4]



    La similitudine consiste nel paragonare persone, animali, cose, sentimenti per associazione di idee; è introdotta da come, sembra, pare, è simile, somiglia, etc?

    Nella destra scotea la spaventosa
    peliaca trave; come viva fiamma,
    o come disco di nascente Sole

    balenava il suo scudo?
    (Omero, Iliade, Libro XXII, 171-174; traduzione di V. Monti)

    Gli venne dunque incontro
    con la nutrice che aveva in braccio il bambino,
    il figlio amato di Ettore, simile a chiara stella.
    (Omero, Iliade, Libro VI, 343-345; S. Quasimodo)

    Se sia bella, non so. Tra le donne è ben giovane:
    mi sorprende, a pensarla, un ricordo remoto
    dell?infanzia vissuta tra queste colline,
    tanto è giovane. E? come il mattino. Mi accenna negli occhi
    tutti i cieli lontani di quei mattini remoti.
    (C. Pavese, Incontro, 14-18)

    Ed io pensavo: Di tante parvenze
    che s?ammirano al mondo, io ben so a quali
    posso la mia bambina assomigliare.
    Certo alla schiuma, alla marina schiuma?

    (U. Saba, Ritratto della mia bambina, 5-8)

    Un tappeto di smeraldo
    sotto al cielo il monte par.
    (G. Carducci, In Carnia, 3-4)

    Leggi anche gli altri articoli sulla figure retoriche



    Edited by Ida59 - 26/12/2023, 11:44
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    FR-Anaptissi
    Anaptissi (o epentesi)



    Il termine epentesi deriva dal greco antico e significa letteralmente inserzione.
    Si tratta di una figura retorica, detta anche anaptissi, che consiste nell’inserimento di un elemento non etimologico all’interno di una parola. In genere una vocale che genera una sillaba in più. Perciò può
    essere usata a fini metrici nella poesia.
    Nella prosa non è molto frequente ma non significa che non sia adoperabile: ad esempio quando si parla con determinati linguaggi nei dialoghi attribuendo un certo carattere a un personaggio.

    Un esempio di epentesi:
    La donna era umilemente seduta accanto al figlioletto che succhiava latte, quel poco rimasto nel seno della madre. Tra poco sarebbero passate le guardie e avrebbero prelevato quel bambino: la mamma era malata e non avrebbe potuto alimentare a sufficienza il piccoletto.
    Debolemente lo consegnò, non pianse, non aveva la forza. Osservò mentre portavano via il sangue del suo sangue.

    Si è aggiunta una vocale nelle parole umilmente e debolmente. Non per fini metrici, quanto per adattarsi a un momento storico diverso dall’attuale, come evidenzato dal testo.

    Non è molto frequente nella prosa moderna, anche perché vi sono altre possibili figure retoriche per sottolineare una determinata condizione. Difatti l’effetto espressivo potrebbe essere non del tutto ben valutato da un lettore non abituato a queste tipologie antiquate di vocaboli.

    Edited by Ida59 - 13/12/2023, 17:56
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    Quartina



    Strofa di quattro versi a rima alternata (ABAB...) o incrociata (ABBA...).

    Forse perché della fatal quiete A
    tu sei l’immago a me sì cara vieni B
    o Sera! E quando ti corteggian liete A
    le nubi estive e i zeffiri sereni B

    e quando dal nevoso aere inquiete A
    tenebre e lunghe all’universo meni B
    sempre scendi invocata, e le secrete A
    vie del mio cor soavemente tieni. B

    (U. Foscolo, Alla Sera, vv 1-8)
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    Terzina



    Strofa di tre versi a rima incatenata (ABA, BCB, CDC...).

    Cerbero, fiera crudele e diversa, A
    con tre gole caninamente latra B
    sovra la gente che quivi è sommersa. A

    Li occhi ha vermigli, la barba unta e atra, B
    e‘l ventre largo, e unghiate le mani; C
    graffia li spirti, ed iscoia ed isquatra. B

    Urlar li fa la pioggia come cani; C
    de l’un de’ lati fanno a l’altro schermo; D
    volgonsi spesso i miseri profani. C

    Quando ci scorse Cerbero, il gran vermo, D
    le bocche aperse e mostrocci le sanne; E
    non avea membro che tenesse fermo. D

    (Dante, Inferno, Canto VI, vv 13-24)
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    Aforismi sulla grammatica dal passato fino al 1800 in Europa



    Cesare non comanda ai grammatici.
    (Gaio Svetonio – circa 70 d.C. - storico e biografo romano dell'età imperiale)

    Grammatica: le parole promettono il mondo, ma danno soltanto il loro senso.
    (William Somerset Maugham, 1874 –1965; è stato uno scrittore e commediografo britannico)

    Come tutte le cose metafisiche l’armonia tra il pensiero e la realtà deve essere trovata nella grammatica del linguaggio.
    (Ludwig Wittgenstein, 1889 –1951; è stato un filosofo e logico austriaco)

    Credo che le parentesi siano di gran lunga le parti più importanti di una lettera che non sia d’affari.
    (David Herbert Lawrence, 1885 –1930; è stato uno scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e pittore inglese)

    Ho sempre onorato quelli che difendono la grammatica o la logica. Ci si rende conto, cinquant’anni dopo, che hanno scongiurato grandi pericoli.
    (Marcel Proust, 1871 –1922; è stato uno scrittore, saggista e critico letterario francese)

    Edited by Ida59 - 17/3/2024, 13:51
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    Saga di Shannara

    (4°ciclo - del Demone: Le vicende del Verbo e del Vuoto)



    • Il demone (1997)
    • Il cavaliere del verbo (1998)
    • Il fuoco degli angeli (1999)

    Dei 4 cicli letti (11 libri) questo è quello che mi è piaciuto meno. È composto da Il demone, Il cavalieri del verbo e Il fuoco degli angeli e cronologicamente è ambientato centinaia di anni prima degli altri, tra il 1997 e il 2012, quindi negli Stati Uniti dei nostri tempi e questo per me ha tolto molto del fascino dell’ambientazione prettamente fantasy degli altri libri. È vero che la magia esiste sempre, e pretende che sia pagato il prezzo del suo uso, ma la mancanza delle varie razze (Elfi, nani, gnomi, troll eccetera) si fa sentire soprattutto per la scarsità dei personaggi presenti: c’è il cavaliere del Verbo (sempre lo stesso anche se ne esistono più d’uno) e una ragazza umana dotata di poteri magici (sempre la stessa) e dei demoni (questi cambiano ad ogni libro e lascio a voi indovinare il motivo) che combattono per il Vuoto. Esistono anche alcuni (pochi) altri personaggi dotati di magia che aiutano i buoni e gli avvenimenti si svolgono in alcune città/paesi americani, in un grande parco americano e in un luogo “magico” in Inghilterra: davvero poco in confronto all’estensione del mondo dei cicli precedenti.
    Le storie in sé non sono male, ma lo schema, con così pochi elementi, si fa subito ripetitivo. Inoltre, non è che i personaggi “buoni” brillino di simpatia…

    Edited by Ida59 - 13/12/2023, 15:56
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    Foto di Myriams-Fotos da Pixabay


    4.1.2. Il dramma: la scintilla da cui nasce la storia

    Un evento che turba la quiete del protagonista. È l’episodio che sconvolge la piatta quotidianità della vita del protagonista e lo spinge in una direzione piena di conflitti, ostacoli da superare, desideri insoddisfatti, fino a scalare la vetta della montagna, alla catarsi e allo scioglimento finale.
    È la ragione per cui la storia inizia.

    • Il dramma primo tradizionale

    Si crea mescolando tre elementi principali:
    - il protagonista;
    - il suo obiettivo desiderio;
    - l’ostacolo al raggiungimento dell’obiettivo (conflitto).

    • Il dramma primo ipotetico

    E se…?
    È utilizzato soprattutto nelle narrazioni di fantascienza o fantasy. Ipotizzare scenari del passato, del presente e del futuro, oppure mondi alternativi, permette di stravolgere la realtà conosciuta e interrompere la quotidianità del mondo ordinario.

    • Il dramma primo con incidente

    Il romanzo inizia con un incidente, una morte o una perdita che influenzerà tutta la narrazione.

    • Il dramma primo con reazioni

    Il romanzo prende il via dalla reazione del protagonista a un incidente. L’importante è la reazione che i personaggi hanno rispetto all’incidente scatenante.
2540 replies since 15/5/2013
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