IL RICICLO
Camminava avanti e indietro, a grandi passi, inquieto. Si avvicinò per l’ennesima volta al banco della reception.
- Devo assolutamente conferire col capo, hai capito? - La voce tradiva l’urgenza che lo spingeva.
L’impiegato alzò lo sguardo dal documento che stava esaminando.
- Credi che sia sordo? - esclamò – Ho sentito e capito benissimo, ma ora non si può! - scandì le ultime parole e tornò all’occupazione precedente.
- Guarda che se non mi annunci, saranno guai seri, soprattutto per te. La situazione è serissima, devo, capisci, devo conferire col capo!
L’impiegato lo ignorò.
Egli allora prese fiato, gonfiò il petto e iniziò un canto melodioso, di una dolcezza che giungeva subito al cuore. L’impiegato lo guardò e sorrise beato, perdendosi in quel suono che, però, aumentò di intensità fino a trasformarsi in un trillo acutissimo.
Anche il sorriso dell’impiegato mutò, divenne una smorfia, le mani coprirono le orecchie, gli occhi si dilatarono per l’angoscia, le ginocchia si piegarono.
Da una porta scorrevole fece capolino il capo.
- Che succede qui? - chiese, asciugandosi le mani nel grembiule da cucina legato in vita – questo trillo farà senza dubbio sgonfiare il mio soufflé! Samuele, sai che non devi usare il tuo trillo per ottenere ciò che vuoi, vero?
- Lo so, capo, me ne dispiace, ma era il solo modo per poterti avvicinare! Lui - aggiunse, indicando l’impiegato della reception, ancora turbato da quanto avvenuto, - non voleva farmi entrare, ed io dovevo assolutamente parlarti.
Aprendo e chiudendo le ali, aggiunse:
- Io ho già le ali, lui no. Dovrebbe ubbidirmi, credo. Approfitta del suo ruolo di receptionist.
Il capo lanciò all’impiegato un’occhiataccia, poi fece entrare nell’ufficio Samuele, che gli mostrò subito il tablet.
- Ecco, guarda questi due elenchi.
Il capo lesse:
- Anime disponibili 1386, future mamme a scadenza o quasi, 1486. Mancano cento anime.
Alzò lo sguardo a incontrare quello di Samuele.
- Sei sicuro?
- Ho controllato e ricontrollato, la situazione è questa.
- No, no, non va bene. – Esclamò il capo.
- Ariel ha colpito ancora. Doveva sorvegliare il conteggio, evidentemente non l’ha fatto. Si lascia troppo coinvolgere dalle vicende umane, si affeziona e non ha il coraggio di mantenere il conto in pareggio, un’anima per un’anima, una deve arrivare e una deve andare.
Il capo ne convenne.
Samuele continuò:
- Le anime da riciclare aspettano magari da secoli di ritornare in un corpo. Tra di loro c’è qualcuna che è stata anche sindacalista, non vorrei che si scatenasse una protesta!
Il capo rabbrividì, soprattutto al pensiero di quello che avrebbe detto il Massimo Capo.
- Ma… la Signora in nero, non ha detto nulla? Non si è manifestata? Non ha protestato?- chiese.
E’ stata molto impe...
Read the whole post...
Last comments