Foto di Antonio Garcia Prats da Pixabay
LA PORTA DEL TEMPO
Una sera, andando a letto, non presi sonno. Qualcosa mi turbava.
Aprii la porta del tempo, dove ad attendermi c'era il mio assistente immaginario: Luca.
"Qual è il problema, Domenico. " mi chiese.
"Mia moglie è al mare e sono a casa da solo. Mi sento giù di morale." Proferii sconsolato.
"Sai come funziona quest’aldilà?" Mi sollecitò.
"Certamente, sono venuto per farmi aiutare da te e capire cosa non va in me."
"Spiegami come funziona la porta del tempo, perché non sono sicuro che ti ricordi."
"Il tempo è un’invenzione dell'uomo, perché non esiste, ma se devo definirlo, è il tutto. Per definire il tempo bisogna tracciare una linea e mettere un punto. Quello che viene prima è il passato e quello che viene dopo è il futuro. La memoria, fa ricordare il passato, mentre l'immaginazione dipinge il futuro."
"Domenico, che ricordi hai del passato?" Fece lui schiettamente.
"La frattura al femore della gamba destra, e ne porto ancora i segni. Le tante cascine dove ho vissuto, prive di ogni comodità. E anche i cinque chilometri per andare a scuola." Agitandomi quasi li avessi ancora nei piedi.
"Dove sta il problema?" S’incuriosì Luca.
"Di quel tanto dolore alla gamba, mi è rimasta solo una brutta cicatrice." Dichiarai con gran pena.
“Vedi, il tempo lenisce il dolore, anche se non cancella il fatto.” replicò Luca. “E poi, quei chilometri a piedi, cosa vuoi che sia stato? Ti è rimasto solo nella memoria, ma non ha lasciato nessun segno indelebile nel passato. Come prevedevi invece il futuro?"
"Immaginavo di sposarmi, avere dei figli. Essere parte di una famiglia, in una casa tutta nostra. E tutto questo si è avverato.” Attestai con commozione.
"Che cosa vuoi di più dalla vita?" Quasi sorrideva chiedendomelo.
"Hai ragione, mio buon Luca, ma quello che non va, è il presente."
"Ma la tua coscienza cosa ti dice? Pensaci." Affermò con voce profonda, d’altro mondo.
"Luca, credo di avere fatto tanto bene nella vita, aiutando tanta gente. La cara Giovanna, avuta in affido per vent’anni. Mio figlio Eros, che mi chiese aiuto, anche in denaro, quando si separò dalla compagna. Le persone che ho curato con la pranoterapia, senza prendere una lira. Sul lavor...
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