Il segreto di Ida

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  1. Steven Hockensmith - Elementare, cowboy!
    Guest post di Stella Mattioli

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    Consigli_lettura
    By Ida59 il 1 Feb. 2019
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    Elementare

    Un altro guest post del blog: un consiglio di lettura redatto dall'amica Stella Mattioli (nick Starliam)




    Gli appassionati di Sherlock Holmes non potranno lasciarsi sfuggire questo godibilissimo romanzo. Ma non preoccupatevi, perché anche se i fan del detective londinese apprezzeranno particolarmente i misteri raccontati da Steven Hockensmith, gli stessi sono godibili anche chi non ha mai letto le avventure di Holmes.
    Ma partiamo dall'inizio: la storia è ambientata in Montana nel 1893, e i protagonisti sono due cowboy, i fratelli Otto e Gustav Amlingmeyer. A causa dei loro capelli rossi e delle diverse caratteristiche fisiche e caratteriali, sono stati soprannominati dagli altri cowboy "Big Red" e "Old Red".
    Il maggiore, Old Red, è analfabeta; ma è anche un appassionato delle storie di Sherlock Holmes, che vengono pubblicate negli Stati Uniti su riviste, e che suo fratello deve leggergli. Questa passione fa sperare Old Red di poter diventare lui stesso un detective, in modo da poter lasciare una vita fatta di incertezze e privazioni.
    L'occasione che Old Red aspetta capiterà mentre i due fratelli si trovano a lavorare per il ranch "Dollaro Barrato". Il ranch ha una reputazione piuttosto negativa, e questo è precisamente il motivo per cui Old Red ha convinto il fratello ad accettare di lavorarci per la stagione (un'altra valida motivazione è la necessità di sfuggire a un inverno duro in cui i due fratelli rischiano letteralmente di fare la fame). Ovviamente, Old Red (che, anche se analfabeta, è molto intelligente) ci aveva visto giusto: una morte sospetta metterà in moto una serie di eventi che vedranno i due fratelli coinvolti in un mistero che si preannuncia molto pericoloso.
    Riuscirà Old Red a risolvere la situazione mettendo in pratica gli insegnamenti di Sherlock Holmes? E senza rimetterci la pelle (la sua e quella di suo fratello)?

    Il romanzo è molto ben scritto e ben tradotto: complimenti ai ragazzi di Casa Sirio Editore, che hanno risolto alcuni problemi di traduzione presenti nella prima versione della Hobby and Work. Risulta impossibile non affezionarsi immediatamente ai due protagonisti. La storia è raccontata in
    prima persona da Big Red, che spera di diventare per suo fratello quello che Watson era per Holmes: per questo, lo stile risulta scanzonato e ironico, anche nei momenti potenzialmente più drammatici. Questo libro piacerà molto agli appassionati del "vecchio West", ma non solo: un aspetto che personalmente ho molto apprezzato è l'evidente lavoro di ricerca fatto dall'autore, allo scopo di rappresentare al meglio l'e...

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  2. Newsletter gennaio 2019

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    By Ida59 il 2 Feb. 2019
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    newsletter1

    Ecco i link alle pagine statiche più rilevanti aggiornate nel mese di gennaio 2019


    Dentro l'anima (romanzo in corso di pubblicazione)
    L'arrivo del plico con la stampa in bozza del romanzo
    Una lunga e istruttiva telefonata... con la redattrice della casa editrice
    La revisione del romanzo
    La quarta di copertina
    Scegliere brani del romanzo
    E infine la scelta avvenne...
    Personaggi in ordine di apparizione/citazione

    I miei scritti
    Cornice rossa (romanzo in corso di scrittura) Come è nata l'idea (terza e ultima parte)
    Cornice rossa (romanzo in corso di scrittura) (Alla ricerca del genere letterario)
    Inno alla speranza (Poesia)
    Inno alla speranza (Le mie considerazioni)

    Appunti di Scrittura creativa
    Appunto 1: Nozioni base, errori da evitare e consigli
    Vantaggi della programmazione
    Infodump - definizione - Come evitarlo
    Infodump - descrizioni dei personaggi e nel suo passato - Come eliminarlo?
    Errori strutturali - da evitare

    Scrittura & Lettura
    Joe R. Lansdale - Il sorriso di Jackrabbit - Guest post di Stella Mattioli
    Classificazione delle figure retoriche (parte 2 di 2)
    Grammatica - L'apostrofo

    Newsletter
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    Last Post by Ida59 il 2 Feb. 2019
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  3. Dentro l'anima: i tempi in cui si svolge la storia

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    Dentro l'anima
    Romanzi
    By Ida59 il 4 Feb. 2019
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    Tempi



    Ci sono tempi che servono a definire il passato di Xeymus, nato nel 1837.
    Ci sono narrazioni in retrospettiva in alcuni momenti della sua fanciullezza, in particolare quando andava a scuola (1851/55) e in gioventù (1856/60).
    Il romanzo si apre con un importante avvenimento del 1867, quando Xeymus ha 30 anni, quindi c'è il salto di un anno e nel 1868 comincia la storia vera e propria che si risolve in due intense settimane.

    Ci sono riferimenti anche al passato di Nimue (nata nel 1842) e di suo padre, Taran mac Tiernan: la scoperta di un particolare luogo (nel quale si svolge la storia) nel 1845, e alcuni momenti della fanciullezza di Nimue, a scuola (1853/60) e gli anni subito successivi (1861/63).


    Leggi la pagina con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

    Last Post by Ida59 il 4 Feb. 2019
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  4. Errori strutturali: fare attenzione
    Appunto n. 1- Nozioni base, errori da evitare e consigli

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    scrittura_creativa
    By Ida59 il 5 Feb. 2019
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    1.8. Errori strutturali

    SC_-_errori_fare_attenzione

    Fare attenzione



    - Non modificate il soggetto all'interno dello stesso periodo (frase).
    - Mantenete il punto di vista. Esistono regole precise per variare il punto di vista: farlo in modo non corretto confonde il lettore.
    - Black box: significa far morire il protagonista quando è lui a raccontare la storia. Ė impossibile raccontare la propria morte. Salvo per chi è risorto…
    - Non confondete lo scrittore con il narratore: è fastidioso perché rivela che la storia che stiamo leggendo non è reale E questo, nel limite del possibile, non dovrebbe mai accadere perché il lettore deve credere nell’esistenza reale del mondo narrato. Il narratore non è la voce dello scrittore, bensì un personaggio cui è affidato il compito di raccontare una storia. Altro errore è confondere il protagonista con il narratore: ricordate che il protagonista non può mai essere onnisciente.
    - Descrizioni inefficaci dei personaggi. Quando la descrizione di un personaggio avviene attraverso luoghi comuni. Lo scrittore deve conoscere a fondo il suo personaggio: può quindi fornire al lettore gli strumenti per sviluppare l’empatia e partecipare alla storia seguendo il suo particolare punto di vista.
    - Lʼuso dei cliché spersonalizza lo scrittore: lo rende confondibile e con una scrittura uguale alle altre. Il cliché nella storia sa di già visto, ma non ha lo stesso sapore del deja vu, né la stessa aura di mistero. È segno anzi di poca fantasia, poco sforzo creativo e poco lavoro di revisione.
    - Show, don’t tell: una regola assillante. Qualche volta è necessario raccontare e non mostrare. Comunque una scena d’azione va mostrata e anche in altri casi funziona più mostrare che raccontare. Del resto, è sbagliato raccontare tutto senza mai mostrare niente. In particolare quando si parla di emozioni, bisogna per forza mostrare. Le emozioni sono più empatiche se visualizzate attraverso i gesti che un personaggio compie.
    - Abuso di verbi di percezione e di gerundi
    Definizione Treccani: verbi che denotano processi percettivi (vedere, sentire, fiutare, ecc.) che hanno luogo in un soggetto esperiente. Rimandando alla sfera sensoriale (specialmente visiva o uditiva), essi si distinguono dai verbi psicologici i quali, pur riferendosi ugualmente alla conoscenza, rinviano però alla sfera mentale. Tra i più comuni verbi di percezione sono: vedere, guardare, scorgere, notare, osservare, mirare, sentire, ascoltare,...

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    Last Post by Ida59 il 5 Feb. 2019
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  5. L'amore non si compra
    Racconto

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    By Ida59 il 7 Feb. 2019
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    Lamore_non_si_compra_copertina

    L’amore non si compra


    Data:(3-5 maggio 2007)
    Genere: romantico - introspettivo
    Riassunto: Una storia d’altri tempi, di dame e gentiluomini, dove l’onore conquista l’amore.
    Disclaimer: Questa storiaè di mia proprietà ed occorre il mio esplicito e preventivo consenso per pubblicare/tradurre altrove questa storia o una citazione da essa



    Lo sguardo dell’uomo era fuoco nero in cui ribolliva un amareggiato biasimo.
    - Così, avete deciso di venire a vendermi la vostra preziosa virtù.
    Stille d’ira vibravano sulle labbra sottili, mentre la voce fredda sibilava piano, ogni parola uno schiocco di frusta:
    - Cosa vi faceva credere che io fossi disposto a comprarla, Signorina de Witt?
    Sul volto pallido dell’uomo, incorniciato da lunghi capelli neri, la delusione irrigidiva, in una gabbia di severo autocontrollo, lineamenti già di per sé inflessibili: la ruga che gli solcava la fronte scendendo alla radice del naso, profondamente incisa nella pelle, sembrava un doloroso taglio inferto dalle parole oltraggiose della donna.
    - Quale distorta idea avete del mio onore, per pensare che avrei accettato la vostra offensiva offerta?
    Lei, bella, giovane e bionda, lunghi boccoli dorati che sfuggivano da una raffinata, ma frettolosa acconciatura, osservava l’uomo, austeramente vestito di nero, la lunga fila di bottoni che chiudevano la redingote fino al collo, che la sciarpa, pure nera, avvolgeva strettamente, lasciando intravedere solo una sottile striscia del candido tessuto della camicia.
    Il contrasto, tra la gioiosa seta turchese dell’abito della Signorina de Witt e la rigorosa tenuta del tenebroso Conte di Damonchester, non poteva essere più stridente, così come, incompatibile, pareva essere l’amara durezza del volto maturo di lui, rispetto alla fresca dolcezza del giovane viso di lei, soffuso dal rossore della vergogna.
    - Voi non capite, Signore, ma non avevo alcun’altra scelta!

    Leggi l'intero racconto



    Edited by Ida59 - 29/10/2020, 20:54
    Last Post by Ida59 il 7 Feb. 2019
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  6. Figure retoriche - Elenco

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    Figure_retoriche
    By Ida59 il 9 Feb. 2019
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    LOwG140

    Elenco figure retoriche trattate



    Come visto nei messaggi precedenti, esistono diverse classificazioni delle figure retoriche. Per questo motivo, onde non cadere, e non indurre, in errore, mi limito a esporre un elenco in ordine alfabetico, rinviando la spiegazione alla discussione relativa alla singola figure che poi collegherò qui sotto.
    L'elenco non è esaustivo; ne esistono anche altre, ma 60 mi sembrano sufficienti per una trattazione allargata.

    Allegoria
    Allegoria
    Allitterazione
    Anacoluto
    Anadiplosi
    Anafora
    Anastrofe
    Anticlimax
    Antifrasi
    Antitesi
    Antonomasia
    Apostrofe
    Asindeto
    Assonanza
    Catacresi
    Chiasmo
    Climax
    Consonanza
    Ellissi
    Enallage,
    Endiadi,
    Enumerazione
    Epanadiplosi
    Epifonema
    Esclamazione
    Eufemismo
    Figura Etimologica
    Interrogazione
    Inversione
    Ipallage
    Iperbato
    Iperbole
    Ipotassi
    Ipotiposi
    Ironia
    Litote
    Metafora
    Metonimia
    Omoteleuto
    Onomatopea
    Ossimoro
    Paradosso
    Parallelismo
    Paratassi
    Paronomasia
    Perifrasi
    Personificazione
    Pleonasmo
    Poliptoto
    Polisindeto
    Prosopopea
    Raddoppiamento
    Reticenza
    Ripetizione
    Sillessi
    Similitudine
    Sineddoche
    Sinestesia
    Tmesi
    Zeugma

    Visiona la pagina statica del blog, dove troverai i link alle varie figure retoriche man mano che saranno inserite

    Leggi anche la discussione introduttiva sulle figure retoriche

    Last Post by Ida59 il 9 Feb. 2019
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  7. Grammatica - ortografia
    L'elisione: usarla o non usarla?

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    Grammatica
    By Ida59 il 11 Feb. 2019
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    Casi in cui l’utilizzo dell’elisione è consigliato ma non è obbligatorio



    1. Quando la preposizione semplice di è seguita da una parola che comincia per vocale, soprattutto quando si tratta di una i (di inverno - d’inverno…)
    2. Con la preposizione semplice da seguita da una vocale (da allora - d’allora…)
    3. Con come se seguito dal verbo essere ( come è grande - com’è grande)
    4. Con gli aggettivi dimostrativi questo, questa, quella
    5. Con l’aggettivo qualificativo bella al femminile (bella amica che sei! - bell’amica che sei!)
    6. Con le particelle pronominali mi, ti, si, vi, ne (ti amo - t’amo / ce ne è ancora - ce n’è ancora)
    7. Con i pronomi personali lo e la (lo ho visto ieri - l’ho visto ieri / la annunciò - l'annunciò)
    8. Con l’aggettivo qualificativo grande (è stato un grande anno/grand’anno)
    9. In alcune formule fisse come senz’altro, mezz’ora, a quattr’occhi, d’ora in poi

    È importante fare un buon uso dell’elisione in questi casi particolari, perché essa può cambiare ritmo alla frase e comunicare stati d’animo e atmosfere differenti, nonché, con la sua presenza, è in grado di generare a volte ambiguità in chi legge, come nel caso dell’articolo determinativo lo/la e del pronome personale lo/la. L’aspetto può indicare, ad esempio, l’esteriorità se inteso come sostantivo, ma può significare “io lo aspetto” se recepito come voce verbale (io aspetto lui).
    Se non è possibile eliminare l'ambiguità della frase è opportuno non praticare l’elisione.

    Davanti alla i semiconsonantica (quando precede una vocale e costituisce con questa un dittongo ascendente: ieri) non avviene mai l’elisione, così come non avviene mai davanti a una consonante.

    Io in questi casi spesso evito di usare l'elisione, di norma perchè non mi piace il suono che ne esce, oppure perchè, come nel caso n. 7, il senso potrebbe non essere più chiaro a sufficienza. Nei casi da 3 a 6 sono più possibilista, ma t'amo, no, quello proprio non lo reggo. Ad ogni modo, valuto caso per caso, a seconda del suono/ritmo della frase o dell'atmosfera, che a volte è rovinata da un'elisione di troppo.
    Nel caso n.9, invece, la uso quasi sempre.

    E voi? Avete preferenze? Quali? Perchè?



    Leggi la discussione integrale su apostrofo, elisione e troncamento

    Last Post by Ida59 il 11 Feb. 2019
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  8. Errori comuni da evitare (1 di 2)
    Appunto n. 1- Nozioni base, errori da evitare e consigli

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    scrittura_creativa
    By Ida59 il 14 Feb. 2019
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    SC-Errori_piu_comuni_da_evitare


    Errori più comuni da evitare



    Il premio per il peggior errore ortografico in assoluto spetta a:

    - L’articolo “un” non si apostrofa mai davanti ad un sostantivo maschile che comincia per vocale.
    Un uomo e non un’uomo; un albero e non un’albero.)

    Riguardo ad accenti, apostrofi, elisioni e troncamenti, la confusione regna sovrana (vedi la pagina Apostrofo, elisione e troncamento e, prossimamente, quella sui Monosillabi). Qui lascio esclusivamente le principali indicazioni, ma è solo la punta dell'iceberg, purtroppo.

    - Il "" affermativo va accentato per distinguerlo dal si pronome.
    - “Su qui e su qua l’accento non va, su e su l’accento ci va.”
    - Su “va” l’accento non va mai.
    - “Sta” (del verbo stare) e “fa” (del verbo fare) non vogliono né accento né apostrofo.
    - Il pronome "" va accentato salvo quando seguito da "stesso/a", "medesimo/a" e simili, caso in cui l’accento si può tralasciare.
    - Ne/né: l'accento si mette solo sulla negazione (né l'uno né l'altro) e non sulla particella (non ne voglio più) che può avere diversi significati (partitivo, avverbio di luogo, pronome
    - Ce/c'è. Per non parlare di quelli che scrivono “non C’É la posso fare”. NOI non “ce” la possiamo fare!
    - Centra/c'entra: centra senza apostrofo è la voce del verbo centrare; c'entra con l'apostrofo indica l’unione del pronome "ci" col verbo entrare.
    - “Un po'" si scrive con l'apostrofo, non con l'accento. E’ la forma apocopata di “un poco” e l’apostrofo in questo caso è una troncatura.
    - “Qual è” non si apostrofa, rappresenta un troncamento e non un’elisione.
    - Normalmente le tastiere prevedono un tasto per tutte le vocali accentate: usate quello invece di aggiungere l’apostrofo dopo la vocale.
    - Di/dì. La prima è una preposizione semplice; con l'accento è l'imperativo del verbo dire.

    Poi c'è il verbo avere, con la sua H, che manca quando deve esserci e c'è quando non deve esserci. Da brividi! Anche se, alla fine, ci sono solo 4 forme del verbo avere con la H, tutte all'indicativo presente: non dovrebbe essere così difficile ricordarle e riconoscerle!
    - Io ho
    - Tu hai
    - Egli ha
    - Essi hanno
    N...

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    Last Post by Ida59 il 14 Feb. 2019
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  9. Dentro l'anima: i luoghi della storia

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    Dentro l'anima
    Romanzi
    By Ida59 il 16 Feb. 2019
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    Luoghi



    Irlanda, Connemara.
    Esclusivo collegio nel Connemara.
    Castello degli O'Moore in una imprecisata zona dell'Irlanda.

    Uno scorcio di Londra.

    Una valle incantata molto particolare, in cui si trovano:
    una laguna;
    una sacra radura druidica con relativa grotta del Druido;
    un laghetto delle Anime;
    una Spiaggia delle Rune;
    un Giardino del Tempo.

    L'interno di un'anima (di cui al titolo...).



    Leggi la pagina con tutte le informazioni sul romanzo "Dentro l'anima"

    Last Post by Ida59 il 16 Feb. 2019
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  10. Newsletter gennaio 2019

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    newsletter
    By Ida59 il 17 Feb. 2019
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    Per chi si fosse perso il precedente post, rimetto i link alle pagine statiche più rilevanti aggiornate nel mese di gennaio 2019


    Dentro l'anima (romanzo in corso di pubblicazione)
    L'arrivo del plico con la stampa in bozza del romanzo
    Una lunga e istruttiva telefonata... con la redattrice della casa editrice
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    E infine la scelta avvenne...
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Salvo rari casi, chi mi conosce di persona (soprattutto nell'ambiente di lavoro) non sa, e forse nemmeno immagina, chi sia la vera Ida, nè conosce i segreti, fino ad ora così gelosamente conservati, e adesso qui svelati. Mi è parso quindi il "nome" giusto per il Blog.
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