Ingres, Principessa Pauline De Broglie, Metropolitan Museum of Art
Miriam
Miriam entrò speranzosa nella stanza. Lo avrebbe trovato lì, ne era certa. Tutti quelli che erano tornati avevano raccontato di essere stati accompagnati, all’andata, da una persona a loro cara. A lei, però, non era accaduto. Non aveva incontrato nessuno.
Si era sentita sollevare, si era guardata intorno e aveva pensato che lui la stesse aspettando in fondo, dove si intravedeva una luce accesa.
Niente. Aveva esplorato con occhi attenti i visi degli astanti. Niente. Tutti sconosciuti.
- Ben arrivata!
Miriam guardò nella direzione da cui proveniva la voce. Una signorina vestita alla moda antica, forse dell’ottocento, pareva essersi rivolta proprio a lei.
La donna sorrise e le fece un cenno, invitandola a raggiungerla.
- Ben arrivata! – Ripeté sorridendo.- Come ti senti? Mi chiamo Donna Letizia e sarò la tua guida.
A quel nome, Miriam non riuscì a nascondere un sorriso. Letizia alzò gli occhi al cielo, pensando:
- Eccone qui un’altra! Finirò per chiedere al Capo il permesso di cambiare nome.
Esibì un sorriso paziente e disse:
- Vedo che anche tu, come quelle di una certa età, leggevi sulla rivista femminile “Annabella” la rubrica di Donna Letizia.
- E’ così, - ammise Miriam – Scusa, mi è venuto spontaneo sorridere perché, da ragazza, mi piacevano i consigli che lei dispensava dalla sua rubrica, mi incuriosivano soprattutto quelli riguardanti il galateo, che negli anni settanta si era un po’ perso. Non volevo offenderti.
Con un cenno della mano, Letizia liquidò l’argomento e disse:
- Allora, io sono la tua guida. Ti spiegherò come funzionano le cose qui e risponderò a quasi tutte le tue domande.
- Quasi tutte?
- Certo. Non potrò dirti quanto tempo resterai qui né’ dove andrai dopo. A tal proposito, anzi, ti dico subito che non potrai scegliere la tua futura destinazione. Non hai idea di quante pretese avanzino certe anime. Voglio vivere in una famiglia ricca, voglio essere bella, non voglio vivere in campagna, voglio qui e voglio là!
- Senti, a me non interessano tutte queste cose, ora vorrei sapere perché l’amore della mia vita non è venuto a prendermi, perché non vedo i miei genitori, i miei nonni. Non è come l’hanno descritto le persone che sono tornate. Non capisco. Non credo abbiano mentito.
Donna Letizia la prese sottobraccio.
- Quanti anni avevi quando hai lasciato il mondo, cara? – Chiese.
- Centotrè.
- Ecco spiegato il motivo. Hai vissuto tanto. Eh, la vita si è allungata rispetto ai miei tempi. Io sono morta a vent’anni di tisi. - Con le mani diafane si lisciò le balze del vestito. – Non per vantarmi, ma Puccini, per la Bohème, si è ispirato a me...
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