Il segreto di Ida

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  1. Frasi dai libri
    Verne - Il giro del mondo in 80 giorni

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    By Ida59 il 12 Mar. 2024
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    Il giro del mondo in 80 giorni (J. Verne)



    «Signor console», rispose dogmaticamente l?ispettore di polizia, «i grandi ladri sembrano sempre gente onesta. Comprendete bene che coloro i quali hanno un aspetto da bricconi, non hanno che una cosa da fare: quella di vivere onestamente, altrimenti si farebbero arrestare subito. Sono soprattutto le fisionomie oneste che bisogna squadrare; lavoro difficile, ne convengo, e che non è più un mestiere, ma un?arte».


    Questa frase, scritta ben 150 anni fa (il romanzo è stato pubblicato nel 1872), è tragicamente attuale, sia quando definisce gli apparenti onesti sia quando stigmatizza gli apparenti disonesti.
    Quanti ne conoscete della prima fatta?

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  2. Aula di poesia
    Strofe - Sestina e Ottava

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    By Ida59 il 8 Mar. 2024
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    Sestina




    Strofa di sei versi con rime varie.

    Signorina Felicita, a quest?ora A
    scende la sera nel giardino antico B
    della tua casa. Nel mio cuore amico B
    scende il ricordo. E ti rivedo ancora, A
    e Ivrea rivedo e la cerulea Dora A
    e quel dolce paese che non dico. B

    (G. Gozzano, La Signorina Felicita ovvero La Felicità, vv 1-6)



    Ottava




    Strofa di otto versi endecasillabi: i primi sei sono a rima alternata (AB, AB, AB), gli ultimi due a rima baciata (CC).

    Su la riviera Ferraù trovosse --- A
    di sudor pieno e tutto polveroso. --- B
    Da la battaglia dianzi lo rimosse --- A
    un gran disio di bere e di riposo; --- B
    e poi, mal grado suo, quivi fermosse, --- A
    perché, de l?acqua ingordo e frettoloso, --- B
    l?elmo nel fiume si lasciò cadere, --- C
    né l?avea potuto anco riavere. --- C

    (L. Ariosto, Orlando Furioso, Canto I, ottava XIV)

    Leggi anche gli altri articoli dell'Aula di poesia

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  3. Laboratorio di scrittura con lettura emozionale - testi dei miei allievi
    Racconti incrociati (Gigi)

    Compito

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    Foto di Soupy Squirrel da Pixabay


    Racconti incrociati




    GIORGIO RACCONTA A VITTORIO DI AVER INCONTRATO MARIA DUE GIORNI PRIMA.

    - Allora? Hai scoperto altre piramidi? - Domandò ironico Vittorio. ? Oppure hai trovato qualche faraona da spennare?
    - Lasciamo perdere: dov?ero io indossavano tanti di quei veli che non distinguevi neanche l?età. ? Rispose sconfortato Giorgio. ? Però l?altro ieri sai chi ho incontrato?
    - Chi?
    - Maria. ? E ammiccò.
    - Maria? Quella con uno stacco di gambe mirabolante e quelle minigonne vertiginose?
    - Proprio lei.
    - Che culo!
    - Sì, anche. Stavo recandomi in ufficio per un importante colloquio di lavoro e mi si è parata davanti. ? Sorprese. - Avevo le mani impegnate e me la sono trovata abbracciata senza accorgermene. In pochi minuti dovetti rispondere alle sue domande.
    - Tipo?
    - Ma si, le solite: sono mesi che non ci vediamo, dai raccontami le tue avventure egiziane. Enigmatico le accennai dell?impegno, ma insisteva. Allora, sornione, le ho proposto di vederci a casa mia, così avrei soddisfatto tutte le sue curiosità?
    - E?
    - Eh. Ieri sera, sarà stato per il fascino dell?avventuriero, sarà perché ho prenotato la pizza più buona della città, sarà che il vino ha fatto effetto?
    - Il solito fortunato.


    MARIA RACCONTA A LUCIA DI AVER INCONTRATO GIORGIO DUE GIORNI PRIMA.

    - Che delusione ieri sera. ? Annunciò Maria a Lucia entrando in ufficio.
    - Perché? ? Sondò l?amica.
    - Ti avevo detto di aver incontrato quello scapolone di Giorgio.
    - Si, vicino al ministero degli esteri. Te lo eri abbracciato e lo avevi sgridato perché erano mesi che non lo vedevi. Ma si è scusato dichiarando che finalmente era stato in Egitto per una spedizione archeologica. ? Rammentò Lucia.
    - Ecco, appunto. Ho sgranato tanto d?occhi, come d?abitudine: agli uomini piace tanto quando credono di stupire. Poi ho preteso che mi raccontasse le avventure nel deserto, ma era di fretta perché aveva un importante colloquio di lavoro, e mi ha mollato lì sul marciapiede con quel sorriso falsamente enigmatico promettendo una serata a casa sua per raccontarmi tutto.
    - Quindi? ? Sollecitò Lucia.
    - Tutta la sera a parlare di statuette, e ciotole, e ninnoli, e mummie, e anche la pizza pareva dell?antico Egitto.
    - Ma poi, è successo qualcosa?
    - Taci, s?è bevuto quasi tutto lo chardonnay e alla ...

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    Last Post by Ida59 il 5 Mar. 2024
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  4. Frasi dai libri
    Rostand - Cyrano de Bercerac

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    By Ida59 il 3 Mar. 2024
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    Rostand - Cyrano de Bergerac



    Ma poi che cos'è un bacio? Un giuramento fatto poco più da presso, un più preciso patto, una confessione che sigillar si vuole, un apostrofo rosa messo tra le parole "T'amo"; Un segreto detto sulla bocca, un istante d'infinito che ha il fruscio d'un'ape tra le piante, una comunione che ha gusto di fiore, un mezzo di potersi respirare un po' il cuore e assaporarsi l'anima a fior di labbra.


    Edmond Rostand (1868-1918)


    Leggi anche le altre frasi scelte dai libri

    Last Post by Ida59 il 3 Mar. 2024
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  5. Newsletter febbraio 2024

  6. Newsletter anni precedenti

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    By Ida59 il 29 Feb. 2024
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    Qui di seguito trovate l'elenco cronologico delle Newsletter del Blog, suddiviso per anni


    2018
    2019
    2020
    2021
    2022
    2023
    2024

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  7. Cornice rossa (in attesa di editore)
    Editing o revisione editoriale? 3 - Quando il mondo è distrutto

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    By Ida59 il 27 Feb. 2024
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    Editing o revisione editoriale?

    Terza puntata: quando il mondo è distrutto

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    È stato l’inizio della fine. L'editor di Cornice rossa mi ha accusato di aver tirato fuori questi argomenti dal cappello quando ormai aveva quasi finito il lavoro (e incassato oltre il 70% dell’onorario pattuito, sicuramente un buon prezzo considerata la lunghezza del romanzo) mentre erano richieste che avevo avanzato immediatamente dopo aver ricevuto la prima parte del “primo giro”. I messaggi su WA, anche audio, si sono surriscaldati e si è giunti alla telefonata finale il 6/7: erano trascorsi esattamente 15 mesi dall’invio del “manoscritto”.
    La telefonata è stata sgradevole: mi ha accusato di non aver compreso il valore del lavoro svolto: non “aria fritta” di commenti e considerazioni su struttura della storia, trama, caratterizzazione personaggi, intrecci della fabula e simili, bensì belle e corpose correzioni nel mio stile. In effetti lo stile di scrittura era simile, ma non lo era lo spirito dei personaggi che parlavano con una “voce” non loro, per non parlare dei tagli, spostamenti di brani o loro accorpamenti di cui non ho mai avuto spiegazioni circa la loro necessità/motivazione. Il clima si è rapidamente infuocato, io che faticavo a piazzar parola (e chi mi conosce sa che è difficile farmi tacere) mentre l’editor glorificava il proprio lavoro affermando che non ero in grado di valutarlo. A un certo punto ha asserito che era evidente che io non avevo fiducia nella sua figura e così non si poteva lavorare perché a me non andava bene nulla (ripeto, ho accettato la stragrande maggioranza delle correzioni impuntandomi solo su pochissimi elementi per me fondamentali), quindi mi ha offerto di chiudere il rapporto: non avrebbe svolto il “secondo giro” (mettere insieme le sue correzioni con le mie considerazioni e arrivare a un testo definitivo e condiviso) e io non avrei pagato l’ultima parte di compenso stabilito.
    Ho accettato e, incredibile, l’editor si è incavolato e mi ha accusato di cogliere la palla al balzo. Palla che l’editor mi aveva scagliato in faccia affermando che non avevo compreso il valore del suo lavoro. Insomma, negli ultimi istanti l’editor ha cercato di fare retromarcia: prima aveva affermato che il lavoro era quasi finito e potevo far da sola, poi ha detto che mancava ancora un sacco di lavoro qualificato che mai sarei stata in grado di svolgere da sola e che entro fine estate avrebbe completato tutto. A questo punto, però, ho risposto, no, grazie, e chiuso tutto: telefonata, rapporto e infelice esperienza di editing pensando che avrei dovuto dar retta a mia figlia e chiudere subito questa brutta esperienza, quasi un anno...

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    Last Post by Ida59 il 27 Feb. 2024
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  8. Laboratorio di scrittura con lettura emozionale - testi dei miei allievi
    A zio Gianni (AnnaRita)

    8/03/2014

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    A mio zio Gianni


    Caro zio Gianni
    Ti rivedo in una notte lontana in cui, agitato, percorrevi a grandi passi lo spazio della camera da letto e mio papà cercava di calmarti.
    Per un certo periodo, sei venuto ad abitare da noi in campagna.
    Mio papà ti chiamava “Marconi” perché con due pali sistemati sui comignoli del tetto collegati con un filo avevi costruito l’antenna che gli permetteva, con l’uso di cuffie ,di ascoltare tutti i giorni ad orari stabiliti, il giornale radio così da essere informato sugli eventi che succedevano nel mondo..
    Una volta con la mamma siamo venute a trovarti a Genova. Non eri a casa. L’appartamento era spoglio: ricordo solo un lettino ed un jukebox, che probabilmente era lì per essere aggiustato: era uno dei tuoi lavori.
    Ho conosciuto la tua fidanzata, una bella ragazza.
    Di te non ho altre notizie se non che ad un certo punto della tua vita hai deciso di suicidarsi.
    Non stavi bene, per questo eri stato ricoverato in manicomio. A quell’epoca i problemi mentali venivano curati anche con l’elettroshock ed è per questo motivo che la mamma deve aver firmato per farti dimettere e riportarti a casa.
    Non eri guarito e una sera, mentre la mamma era a casa della nonna, ti sei allontanato, sei andato in un’altra stanza e ti sei buttato dalla finestra.
    Dopo un’agonia di qualche giorno te ne sei andato.
    Della tua morta sono stata informata da mia sorella che mi rincuorava dicendomi di non piangere perché eri volato in paradiso insieme a Gesù.
    Quante volte ho pensato di buttarmi anch’io dalla finestra per venire con te in paradiso.
    La zia Elsa, parlando della sua gioventù, qualche volta mi ha parlato anche di te descrivendoti come una persona soggetta a eccessi d’ira in cui perdevi il controllo e diventavi violento.
    Ti giustificava dicendo che dipendeva dalla malattia.
    Ora mi domando se quando sono venuta a casa tua a Genova, eri già in ospedale.
    Ero piccolina, quando sei morto avevo solo cinque anni e i ricordi sono frammentati, mi sei mancato tanto avrei voluto trascorrere molto più tempo in tua compagnia: te ne sei andato troppo presto.
    La nonna raccontava che eri un dormiglione e facevi fatica svegliarti per andare al lavoro. Per questo motivi avevi collegato uno strano marchingegno alla sveglia che non smetteva di suonare finchè non ti fossi alzato.
    Avevi studiato per corrispondenza diplomandoti alla scuola Radio Elettra di Torino.
    La nonna spiegava che la causa del tuo malessere era dovuta ad una caduta avvenuta quando eri ancora piccolo e che battendo la testa, si era formato un grumo di sangue mai disciolto, la zia invece parlava di un tumore alla testa, la mamma non ha mai detto niente, anzi, dopo la tua morte, non ha più parla...

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    Last Post by Ida59 il 24 Feb. 2024
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  9. Consigli di lettura
    Anna Karenina (Tolstoj)

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    By Ida59 il 22 Feb. 2024
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    Anna Karenina – Tolstoj


    Sicuramente mi attirerò le ire e l’odio di chi leggerà, ma a me non è piaciuto o, meglio, l’ho trovato noioso. Non mi sono piaciuti i personaggi e non mi sono mai immedesimata in loro, salvo rarissime eccezioni. Che l’alter-ego di Tolstoj sia Lèvin o Anna, per me è pollice verso su entrambe i personaggi, laddove Lèvin vince con i suoi brani zeppi di pensieri e indecisioni il primo premio della noia assoluta (e pensare che all’inizio mi era anche piaciuto come innamorato deluso, ma le sue teorie di economia politica agraria mi hanno fatto subito cambiare parere) e Anna quello dell’imbecillità: se posso comprendere il dolore per la perdita del figlio (per altro scambiato pari pari con l’amore dell’amante) e la rabbia per il diverso giudizio assegnato a donne e uomini che lasciano i rispettivi coniugi per l’amante, non riesco a comprendere la sua assurda gelosia e desiderio di possesso integrale di Vrònskij, il quale, per altro, risponde con l’idiota pretesa astratta di non farsi imbrigliare da lei mantenendo il predominio maschile. Unico punto a favore di Anna è il suo sforzo (e capacità) di adeguarsi agli interessi dell’amante per avere maggiori elementi in comune (e non annoiarsi), così come, sempre per sconfiggere la noia, almeno Vrònskij fa l’opera buona di far costruire l’ospedale.
    Ovvio che se i tre personaggi principali di un romanzo non ti piacciono, non è che il libro ti piacerà…
    L’unico personaggio che ho gradito è stato il principe XXX (stendo un velo pietoso sulla difficoltà di ricordare i nomi, tenuto anche conto che ogni personaggio viene indicato con più di un nome, tanto per complicare la questione), padre di Dolly e Kitty, di cui ho apprezzato lo spirito e le battute pungenti. Salvo anche le sue due figlie, povere anime, e perfino il marito di Anna, di cui ho ben compreso il dolore e l’indecisione, peccato che poi finisca in mano a un ciarlatano. Il punto che più mi ha presa? Tutta la lunga scena della morte del fratello di Lèvin.

    Leggi anche gli altri consigli di lettura

    Last Post by Ida59 il 22 Feb. 2024
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  10. Frasi dai libri
    Goethe (affinità elettive)

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    By Ida59 il 20 Feb. 2024
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    Goethe - Le affinità elettive

    Il destino esaudisce i nostri desideri, ma a modo suo, per poterci dare qualcosa che è al di sopra dei nostri stessi desideri.



    Su questa frase si potrebbe disquisire a lungo, nel bene e nel male.
    Che ne sa il destino dei nostri desideri? Di che s'impiccia? E chi è, poi, questo signor destino?

    Leggi anche gli altri consigli di lettura

    Last Post by Ida59 il 20 Feb. 2024
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Salvo rari casi, chi mi conosce di persona (soprattutto nell'ambiente di lavoro) non sa, e forse nemmeno immagina, chi sia la vera Ida, nè conosce i segreti, fino ad ora così gelosamente conservati, e adesso qui svelati. Mi è parso quindi il "nome" giusto per il Blog.
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