Foto di Mariana Anatoneag da Pixabay

4.1.1. L'idea diventa trama (2 di 2)

La trama è il racconto condensato della successione logico/temporale degli eventi che accadono nella storia: aver chiaro in mente lo svolgimento della trama significa essere quasi a metà dell'opera!
Proprio come nei tessuti, la trama narrativa è il "filo" che attraversa la fabula e l'intreccio della storia: è una linea direttiva, invisibile ma onnipresente, che collega concettualmente tutti gli elementi della narrazione.
È necessario stabilire in modo accurato la cronologia dei fatti, così da non perdere mai il filo. È utile usare una "scaletta". All'inizio è composta solo dal punto di partenza (situazione iniziale della storia) e quello di arrivo (il finale), ma nel corso dell'elaborazione della trama si arricchisce di tutte le tappe del "viaggio" dei personaggi, mantenendo l'autore sul sentiero verso la meta.
Riguardo ai personaggi (vedi i precedenti punti 2 e 3) è utile impostare schede personaggio (punto 3.1.12) tanto più precise e analitiche (aspetti fisici e psicologici) quanto più sono complessi i personaggi,
La trama è interessante se e quando il lettore comincia a farsi delle domande, sui personaggi e sui loro obiettivi, e vuole sapere "come continua la storia". Più domande sorgono nel lettore e più seguirà con passione e coinvolgimento la storia! Ovviamente, prima che la storia finisca, l'autore dovrà fornire le risposte a tutte le domande, in modo completo, intrigante e coerente.
Esistono infiniti modi di narrare e variare una trama, ma la narratologia individua solo 5 tipi di trama base che trattano le seguenti tematiche:
- lotta tra il bene e il male;
- l'uomo a confronto con l'irreale o l'ignoto;
- il libero arbitrio contro il destino;
- divisioni razziali;
- rapporto tra i sessi.
Per E.M. Forster esistono solo due trame base [1] di narrazione delle storie che sono guidate dalle azioni dei personaggi e ruotano attorno a qualche cambiamento importante:
- qualcuno parte per un viaggio (anche metaforico);
- qualcuno arriva nel luogo della storia (anche metaforicamente).
La struttura...

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4.1. Progettazione

4.1.1. L'idea diventa trama (1 di 2)

L'idea è la cornice su cui poggia tutto il romanzo: una frase di non più di 3/5 righe che riassume l?intera storia.
Una volta scoccata la scintilla dell'idea non fatevi prendere dalla fretta. L'idea di solito è solo uno spunto vago: occorre coccolarla un po', rimuginarci sopra, pensarci e ripensarci e, infine, valutare se può essere trasformata in una vera trama. Talvolta ci sono idee bellissime che sfumano senza dar vita a nulla; altre volte sono adatte per un racconto. Solo quando l'idea è "forte" può animare la storia e diventare la trama di un buon romanzo.
Per rendere più concreta l'idea iniziale, occorre farsi delle domande, tante, e trovare risposte interessanti e coerenti.
È necessario definire una porzione di tempo e di spazio entro cui incasellare la trama: si fissa così un confine che non va scavalcato per nessuna ragione, altrimenti si rischia di entrare in un?altra storia e scrivere più di un romanzo in uno.
Occorre stabilire tre punti fondamentali, utili a definire al meglio l'argomento della storia:
- oggetto della storia da raccontare (cosa?);
- tempo in cui si svolgerà la vicenda (quando?);
- luogo in cui si svolgerà la narrazione (dove?).
È quindi necessario documentarsi e raccogliere tutte le informazioni indispensabili o utili per trattare l'argomento che si ha in mente. Talvolta si scoprono informazioni che aiutano a definire uno o più punti della trama. Scoprire curiosità e dettagli sul tema aiuta ad arricchire il romanzo dando al lettore la sensazione di essere davvero lì dove si svolgono i fatti. Gli errori più frequenti sono infatti rappresentati da storie piatte, asciutte, prive di attrattive e incapaci di tenere il lettore incollato al romanzo.
Spesso il vero problema non è tanto la vicenda in sé, ma come è organizzata e narrata. Rovesciare la prospettiva con cui si guarda la storia permette di trovare trame narrative cariche di tensione, che calamitano il lettore: a volte non è tanto cosa si scrive, ma come lo si scrive che fa la differenza.

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